Antitrust: pace fatta tra Ue e Microsoft. Bruxelles accoglie il meccanismo ‘screen choise’ per libera concorrenza nei browser

di Raffaella Natale |

Unione Europea


Commissione europea

Si chiude la lunga guerra tra la Commissione Ue e il colosso Usa Microsoft sui browser, i programmi di navigazione su internet, che consentono di visualizzare i contenuti delle pagine web e di interagire con essi. Bruxelles ha accettato l’impegno preso dalla società americana di permettere ai produttori di personal computer e ai loro utenti di disinstallare Explorer e sostituirlo con un altro browser di loro scelta.

Finora Microsoft includeva automaticamente internet Explorer nei suoi pacchetti Windows.

“Oggi è una giornata importante per oltre 100 milioni di utilizzatori di internet in Europa che potranno beneficiare della libertà di scelta il tipo di browser da utilizzare per il web“, ha commentato Neelie Kroes, Commissario Ue alla Concorrenza Ue, presentando la decisione che rende vincolanti gli impegni assunti da Microsoft. Prima di tali impegni, ha indicato la Kroes “era come andare al supermercato e trovare soltanto una sola marca di shampoo mentre le altre marche erano nascoste e nessuno le conosceva, oggi tutte le marche di shampoo sono nello scaffale”.

“Questa scelta agirà inoltre come incentivo per le compagnie che producono browser a innovare e offrire prodotti migliori in futuro“, ha affermato la Kroes.

“I browser – ha precisato la Kroes – hanno acquisito importanza strategica in quanto offrono un enorme gamma di servizi online sia per le imprese che per i consumatori. La decisione di oggi favorirà quindi lo sviluppo di diverse piattaforme che, in libera concorrenza, daranno ai consumatori una varietà di scelta”.

La Ue riteneva che l’incorporazione sistematica del navigatore internet Explorer a Windows, presente sul 90% dei computer del pianeta, conferisse un vantaggio competitivo rispetto agli altri sistemi di navigazione e per questo aveva aperto un’indagine per abuso di posizione dominante nei confronti di Microsoft.

Il gruppo si è impegnato a fornire per cinque anni nell’Area economica europea, attraverso il meccanismo di update di Windows, una “screen choice” che permetterà agli utenti di Windows Xp, Windows Vista e Windows 7 di scegliere quale browser vogliono installare o aggiungere a internet Explorer.

Anche i vecchi utenti, cioè quelli che hanno già un pc con internet Explorer installato di default, avranno la possibilità di scegliere tra Firefox di Mozilla, Chrome di Google e Opera (per citare i più diffusi) e avranno due opzioni: ‘maggiori informazioni’ o ‘installa’.

Ai produttori di pc, Microsoft consentirà addirittura di scegliere se disinstallare del tutto IE prima di mettere in vendita i pc o se affiancargli altri browser che quindi saranno già parte della dotazione software del pc prima che finisca sugli scaffali.

Gli impegni sono vincolanti a partire da oggi, tuttavia Microsoft avrà bisogno di tempo per impostare la “screen choice”. Sarà quindi a disposizione da metà marzo 2010. Microsoft dovrà inviare rapporti regolari alla Commissione sull’attuazione degli impegni. Se non dovesse rispettarli, la Commissione europea potrà infliggere una multa pari al massimo al 10% della cifra d’affari annuale del gigante informatico. Fino a oggi la Ue ha comminato a Microsoft complessivamente 1,68 miliardi di euro di multe per violazione della normativa europea antitrust.

Lo scorso gennaio la Commissione aveva accusato Microsoft, in seguito a una denuncia del produttore norvegese di browser Opera.

A luglio la società aveva accettato di integrare a Windows una finestra di scelta multipla, il cosiddetto “ballot screen“, che veniva avviato alla prima accensione del computer proponendo all’utilizzatore di scegliere il navigatore che intendeva installare. Microsoft aveva poi ulteriormente raffinato la sua proposta: un primo schermo spiegava a cosa serve un navigatore, dopodiché appariva la finestra multiscelta in cui l’utente poteva ottenere ulteriori informazioni sui sistemi proposti.

La Commissione Ue ha avviato il 9 ottobre una consultazione pubblica sulle proposte del colosso di Redmond. Le parti interessate hanno avuto un mese per esprimere le loro considerazioni.

Dopo intensi negoziati, Microsoft oggi pubblica una versione migliorata comprensiva dei documenti relativi alla interoperabilità.

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