UK: Ministro per le pari opportunità multato per guida senza attenzione. Ha tamponato mentre parlava al cellulare

di Alessandra Talarico |

Gran Bretagna


Harriet Harman

Il ministro inglese per le pari opportunità, Harriet Harman, passerà alla storia come il primo ministro britannico a dichiararsi colpevole di un reato: quello di guida senza la dovuta cura e attenzione.

Era lo scorso 3 luglio, e la Harman stava tornando da una visita a un gruppo di famiglie rimaste senza casa in seguito a un incendio che aveva anche provocato sei vittime.

 

Il ministro, come riferito da diversi testimoni, stava parlando al cellulare, quando, facendo marcia indietro con la sua Rover 75 ha urtato un’altra macchina in un parcheggio a Camberwell, a sud est di Londra.

Il proprietario del veicolo tamponato ha assistito in ‘diretta’ allo scontro, dal momento che si trovava sul balcone della propria abitazione, poco distante dal parcheggio.

 

Dopo l’incidente, la Harman sarebbe corsa via continuando a parlare al telefonino, dichiarando il proprio nome ai presenti e affermando “…tanto sapete dove trovarmi”.

 

L’incidente, di lievissime proporzioni, è costato al vicesegretario del partito laburista una multa di 350 sterline e il pagamento di altre ulteriori 85 sterline. La seconda accusa di guida col telefonino è stata invece ritirata, così come quella di aver abbandonato la scena dell’incidente senza rilasciare le proprie generalità e senza chiamare la polizia. Reato , quest’ultimo, punito fino a sei mesi di carcere.

Sulla patente della Harman (con un meccanismo inverso a quello italiano) sono stati aggiunti tre punti, che portano il totale a 9 punti, a causa di altre due precedenti infrazioni commesse dal ministro. La patente viene ritirata al raggiungimento di 12 punti.

 

La posizione ufficiale del ministro – che ha sempre respinto ogni accusa nonostante i numerosi testimoni – si è molto ammorbidita nelle ultime settimane e il suo portavoce ha riferito che il ministro “…ha pienamente accettato la sentenza della corte”.

 

La legge che vieta di parlare al cellulare mentre si è alla guida è stata introdotta in Gran Bretagna nel 2003 e prevede multe fino a 1.000 sterline se la questione approda in tribunale. All’epoca, Harriet Harman era vice procuratore generale.

 

L’abitudine di guidare parlando al cellulare è talmente diffusa – in tutto il mondo – che per scoraggiarla, nell’agosto del 2007 anche l’Italia ha deciso di inasprire le sanzioni pecuniarie (che erano pari a 70 euro di multa con la detrazione di 5 punti dalla patente) e ha predisposto, nel caso di recidiva, il ritiro della patente fino a tre mesi.

 

La Corte di Cassazione con la sentenza 14311 ha invece stabilito che guidare mentre si parla al cellulare è un comportamento “incivile”, oltre che “pericoloso per sé e per gli altri”.

 

Esistono, infatti, moltissimi studi a riprova del fatto che usare il cellulare mentre si sta guidando comporta un rischio elevato di provocare un incidente: una distrazione di soli due secondi a 100 km/h fa percorrere alla nostra macchina 56 metri prima di percepire un ostacolo, poi fra tempo di reazione (un secondo) e frenata in condizioni ottimali ne servono altri 71. Totale 127 metri prima di riuscire a fermare il veicolo.

 

Ricordiamo inoltre che, secondo uno studio dell’ISS – Istituto Superiore di Sanità (Franco Taggi) – il rischio relativo per chi utilizza il cellulare è pari a 4. Cioè chi guida utilizzando il telefonino (anche con l’auricolare o il viva voce), ha 4 volte più probabilità di rimanere coinvolto in un incidente rispetto a chi non lo utilizza.

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