eCigarette: nocive quanto quelle normali? Anche studio greco avverte dei rischi delle sigarette elettroniche vendute su internet

di Alessandra Talarico |

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eCigarette

Uno studio condotto in Grecia mette nuovamente in guardia sulle sigarette elettroniche, già al centro di una disputa negli Usa tra i produttori e la Food and Drug Administration (FDA): mancherebbe infatti un’approfondita conoscenza scientifica di questo prodotto, che si propone come un’alternativa ‘salutare’ alle normali sigarette – che contengono oltre 4.000 sostanze nocive e componenti chimici pericolosi – e promette di aiutare anche i fumatori incalliti a smettere.

 

Le eCigarettes – che dalla Cina, attraverso internet, hanno invaso ormai anche i mercati occidentali e da circa due anni spopolano negli Usa – sono dispositivi a batteria del tutto simili a una normale sigaretta: attivate da un microprocessore appena si tira una boccata, le sigarette elettroniche emettono un vapore composto da un liquido alla nicotina, che, unito ad altre sostanze, rende il gusto del tutto simile ad una sigaretta, con tanto di led luminoso arancione alla punta, per rendere l’idea della combustione.

 

Sapore e sensazione, dunque, sono del tutto simili alla tradizionale sigaretta ma la FDA – l’ente americano che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici – sulla base di alcuni test, avrebbe voluto bloccare l’importazione negli Usa delle eCigarette, poiché alcuni dei componenti chimici che le compongono (compreso un antigelo) potrebbero essere cancerogeni, mentre le società produttrici parlano di un prodotto assolutamente sicuro.

Dal momento che, inoltre, alcune delle eCigarette in commercio sono al gusto di vaniglia, fragola, mela e così via, il regolatore americano aveva espresso preoccupazioni anche circa un’eventuale uso ‘cronico’ da parte dei minori e sui possibili effetti nocivi sugli ignari consumatori.

 

Ma la FDA ha perso la sua battaglia, dal momento che un giudice americano ha sentenziato che il governo non può fermare le importazioni di questo prodotto sulla base “degli sforzi aggressivi” della FDA “di disciplinare i prodotti ricreativi a base di tabacco”.

 

Anche ricercatori greci e neozelandesi hanno condotto  studi ad hoc per analizzare l’eventuale pericolosità delle sigarette elettroniche, ma le conclusioni sono molto diverse.

Lo studio neozelandese finisce addirittura per raccomandare l’uso delle eCigarette, in quanto alternative innocue al pericoloso vizio del fumo, che uccide ogni anno 5 milioni di persone, mentre il team greco ha mantenuto una posizione neutrale, concludendo che le informazioni sulle eCigarette sono ancora troppo limitate e questa “è l’unica cosa che si sa di queste sigarette”.

 

Secondo Andreas Flouris e Dimitris Oikonomou, dell’Institute of Human Performance and Rehabilitation, sarebbe proprio questa carenza di informazioni il motivo per cui la battaglia tra la FDA e i produttori di eCigarette è stata tanto “accesa”. I due ricercatori hanno anche dichiarato che “…sebbene le strategie alternative siano sempre le benvenute nella lotta al tabagismo, altrettanto vitale è la sicurezza dei consumatori”.

 

Un kit di queste sigarette elettroniche costa dai 55 ai 130 euro ma, secondo i siti internet che li promuovono, i fumatori pagano l’equivalente di 1,5 euro a pacchetto, contro i 4 euro in media delle sigarette normali.

 

Si stima che negli Usa l’industria da 100 milioni di dollari delle eCigarette, conti almeno 3 milioni di utenti.

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