Analisi

5G, le telco investono miliardi ma il suo potenziale è ancora incerto

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Il 5G sempre più diffuso a livello globale sempre più rivolto al mondo delle aziende per trovare servizi sempre più specializzati a bassa latenza.

Ma davvero la guida autonoma sarà la killer application del 5G? Da qualche anno se ne parla, ma in concreto ancora nulla di fatto, per quanto da un punto di vista tecnologico alcuni progressi siano stati fatti. Ad oggi, non si può ancora parlare di guida autonoma tout court, perché i veicoli senza pilota connessi in 5G sono di fatto guidati a distanza da un autista virtuale che gestisce i comandi del mezzo da remoto. Ad esempio, all’interno di un campus universitario. L’intervento umano è importante per evitare ostacoli improvvisi che si possano manifestare per caso sul percorso prefissato dei mezzi.

Ed è per questo che l’autista virtuale può evitare all’ultimo momento un incidente, evitando un ostacolo che appare senza preavviso sul tragitto. Il tutto grazie alla latenza molto più bassa, passata negli ultimi tempi d 100 a 50 millisecondi.

Ma la nuova tecnologia è ancora in fase embrionale e soltanto più avanti sarà possibile tagliare ulteriormente la latenza.  

Guida autonoma

In futuro, grazie al 5G, un solo pilota virtuale potrà gestire in autonomia un’intera flotta di veicoli.

E questo tipo di progetti è fra i primi in carniere, grazie al quale le telco sperano di cominciare a rientrare dai mega investimenti sostenuti per le nuove reti. In attesa che il nuovo standard cambi davvero alla radice tutto quanto, dalla sanità, all’agricoltura fino alla produzione industriale.

5G, nuove fonti di reddito

Per le telecomunicazioni in cerca di crescita in un mercato maturo, la quinta generazione di tecnologia wireless offre una prospettiva entusiasmante: nuove fonti di reddito. Il problema è che il potenziale della tecnologia è ancora, in larga misura, poco chiaro.

Anche gli operatori italiani stanno ancora soffrendo dopo l’asta da 6,55 miliardi di euro per le frequenze del 2018. Nuove piattaforme come Uber, Airbnb e Snapchat hanno hanno catturato la parte del leone dei nuovi affari dal 4G.

Anche così, le telecomunicazioni stanno riversando miliardi per implementare il 5G.

Investimenti ingenti

Gli investimenti in ricerca e sviluppo di nuovi servizi sono ingenti.

Ciò che non è chiaro è quanto saranno sostanziali i ricavi del 5G e quanto velocemente si concretizzeranno. Ma è ancora presto per dirlo.

Il 5G sarà probabilmente la nuova rivoluzione industriale, come dicono diversi analisti, ma non tutti la pensano così.

Parola d’ordine monetizzare il 5G

La parola d’ordine è monetizzare il 5G. Molto dipenderà dalla capacità delle diverse industry di adottare servizi IoT idonei e verticali.

Per sostenere i ricavi, molti sperano nell’aumento dei consumatori (immigrazione, studenti stranieri che vengono da noi, crescita del secondo smartphone).

Servizi aziendali

Ma la chiave del business del 5G sarà la vendita ad aziende e commerciali e industriali di nuovi servizi 5G, anche perché ne segmento consumer i vantaggi del 5G rispetto alle generazioni precedenti nn sono chiari.

Invece, l’opportunità di monetizzazione risiede nelle applicazioni industriali e IoT, come l’utilizzo del 5G per azionare in remoto macchinari in una miniera, in un’azienda agricola o in un magazzino. La tecnologia è perfetta per questo tipo di applicazioni perché, oltre a offrire velocità più elevate e una minore latenza, consente un notevole aumento del numero di dispositivi collegabili.

La vecchia tecnologia 4G consente 100mila connessioni attive per chilometro quadrato, secondo stime di KPMG. Con una connessione 5G, quel numero salta a un milione, superando di gran lunga il numero di potenziali clienti al dettaglio, il che significa che in realtà stiamo parlando di macchine per macchine.

Slicing

La nuova tecnologia consente inoltre il cosiddetto “network slicing”, che permette agli operatori di costruire una rete principale e poi tramite software di creare delle porzioni virtuali, ognuna delle quali dedicata a soddisfare le esigenze di un cliente particolare.

L’obiettivo delle telco è creare così nuove fonti di business a partire da servizi specifici per i quali le aziende siano disposte a pagare un extra. Una sorta di super WiFi dedicato al mondo delle imprese.

Resta da capire quando e in che misura si evolveranno le reti locali nel nostro paese, dove il dibattito per lo sviluppo delle reti private sembra un po’ fermo.

5G, use case reti private

All’estero, ad esempio in Canada, alcuni usi locali del 5G sono stati realizzati nel settore dell’estrazione mineraria.

L’opportunità di monetizzazione risiede nelle applicazioni industriali e IoT, come l’utilizzo del 5G per azionare in remoto macchinari in una miniera, in un’azienda agricola o in un magazzino. La tecnologia è indicata per questo tipo di applicazioni perché, oltre a offrire velocità più elevate e una minore latenza, consente un notevole aumento del numero di dispositivi collegabili.

La vecchia tecnologia 4G, secondo stime di KPMG, consente 100mila connessioni attive per chilometro quadrato. Con una connessione 5G, quel numero salta a un milione, superando di gran lunga il numero di potenziali clienti al dettaglio: il che significa che in realtà stiamo parlando di Machine to machine.

Pensando a ritroso al 4G, gran parte del valore e dei guadagni sono finiti alle aziende della Silicon Valley e le telco se lo ricordano bene. E’ per questo l’obiettivo della industry delle Tlc è catturare il massimo dei benefici e del valore derivanti dalle nuove reti 5G.

Il prezzo del non fare le nuove reti è troppo alto perché si possa correre questo rischio, ma le telco vanno spinte e agevolate per raggiungere una copertura del paese nei tempi fissati da Bruxelles.

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