LIBRI: Google sconfigge l’Alzheimer. Meglio fare ricerca sul web che leggere un libro

di Flavio Fabbri |

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Ad affermarlo è un articolo del Journal of Geriatric Psychiatry, in uscita a Febbraio, che riporta i risultati della ricerca condotta dalla celebre Università californiana dell’UCLA e che lascerebbe intendere quanto bene faccia al cervello e alle sue facoltà cognitive e mnemoniche l’uso del web e in particolar modo l’utilizzo dei motori di ricerca online.

Due gli esperimenti principali, in cui sono stati coinvolti 24 soggetti tra i 55 e i 76 anni: nel primo dovevano leggere un libro, mentre nell’altro fare ricerca sul web. Dall’esperimento, in cui sono state monitorate con risonanza magnetica le attività cerebrali, è risultato che ad essere maggiormente stimolate in entrambi i casi erano le zone cerebrali del linguaggio, della memoria e della vista, ma nel secondo caso c’era l’aggiunta delle aree che controllano le decisioni complesse.

Questo significa, in termini pratici, una maggiore capacità di attenzione stimolata nei soggetti che utilizzano i motore di ricerca e quindi un cervello positivamente sollecitato in maggior modo e per lunghi periodi di tempo. ”E’ un po’ presto per dire che Google aiuterà a sconfiggere l’Alzheimer – precisa Gary Small, coordinatore dello studio – ma di sicuro l’uso dei motori di ricerca cambia in maniera estensiva i circuiti cerebrali”.

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