Francia
Didier Lombard, contestatissimo presidente di France Telecom, ha deciso di lasciare il timone al suo attuale vice Stéphane Richard, che dal prossimo 1° marzo sarà il nuovo amministratore delegato del gruppo telefonico.
A Lombard – al centro delle polemiche per come ha gestito la catena di suicidi dei dipendenti che ha travolto la società negli ultimi due anni – spetterà dunque la carica di presidente non esecutivo.
Negli ultimi tre anni, l’ex monopolista francese, ha tagliato 22 mila posti di lavoro. Dal febbraio 2008, 32 dipendenti del gruppo si sono tolti la vita, di cui sei solo la scorsa estate.
La separazione delle funzioni di presidente e ad sarà ufficializzata nel corso del cda del 24 febbraio, convocato inizialmente per l’approvazione dei dati di bilancio del 2009.
Lombard avrebbe dovuto lasciare la direzione esecutiva della società soltanto nel 2011, e solo pochi mesi si era rifiutato tenacemente di cedere alle pressioni dell’opinione pubblica, avendo tra l’altro ricevuto il sostegno incondizionato del governo, che resta il maggiore azionista del gruppo con 26,9%, ma all’indomani del 25° suicidio il Segretario di Stato per l’occupazione Laurent Wauquiez ha ammesso che, effettivamente, il presidente Lombard “non è stato abbastanza vicino ai lavoratori”.
“Un capitano – disse allora Lombard – non abbandona la nave nel bel mezzo della tempesta”: è compito suo, infatti, “condurre la nave in porto” e riportare la società a “una dimensione umana e prospera”.
Lombard è finito al centro delle polemiche per aver definito ‘una moda’ quella dei suicidi, attirando le feroci critiche dei sindacati e le ire dei familiari dei 26 dipendenti che si sono tolti la vita, i quali più volte hanno ribadito come questo gesto estremo di disperazione fosse legato alle eccessive pressioni e alla ‘disumanizzazione’ dei rapporti col management dell’azienda in piena ristrutturazione.
Pressioni denunciate dai sindacati e confermate da un video nel quale Lombard con tono sprezzante spiega ai dipendenti – in particolare a quelli delle divisioni periferiche – che “è finita l’epoca della pesca delle cozze”, e che “chi pensa di poter riposarsi sugli allori, e starsene tranquillo, si sbaglia”.
Richard è approdato a France Telecom a inizio settembre ed è un manager molto vicino al presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy. Già direttore del gabinetto del ministro dell’Economia, Christine Lagarde, Richard è stato anche responsabile dei trasporti della società di servizi per l’ambiente Veolia, e uno degli architetti della privatizzazione del gruppo francese per il trasporto marittimo Sncm.
A Richard, il difficile compito di ridefinire la politica sociale del gruppo dopo la grave crisi esplosa negli ultimi tempi e che ha notevolmente appannato l’immagine di France Telecom, un tempo l’azienda più amata di Francia.
Il suo obiettivo, ha riferito, è quello di ridare fiducia agli oltre 100 mila dipendenti del gruppo, sottoposti negli ultimi anni a un carico di stress che molti non hanno saputo affrontare.
A Richard anche l’incarico di stabilire gli investimenti dell’ex monopolista nella fibra ottica e in materia di contenuti audiovisivi.