Il mercato del Cellular IoT visto al raddoppio entro il 2026, trainato dalla tecnologia LPWA (Low-power wide area). Questa la previsione di Juniper Research, che prevede un incremento del 97% del valore del mercato IoT nei prossimi 5 anni ad un giro d’affari di 61 miliardi di dollari, a fronte dei 31 miliardi di dollari previsti per il 2022.
Tecnologie trainanti
L’NB-IoT e l’Lte-M sono le tecnologie che tireranno di più, con un basso costo di connettività dei dispositivi a stimolare l’adozione in settori come l’agricoltura, le smart cities e il manufacturing. Anche la migrazione dal 2G al 3G è vista come fattore di crescita per le connessioni NB-IoT e Lte-M.
Naturalmente, il cellulare non è l’unica opzione quando si tratta di IoT e le aspettative variano su quante connessioni IoT utilizzeranno effettivamente la tecnologia cellulare. Ericsson ha previsto in un rapporto sulla mobilità nel novembre 2020 che entro il 2026 i cellulari rappresenteranno 5,9 miliardi dei 26,9 miliardi di connessioni IoT previste. Le previsioni più recenti di Transforma Insights stimano che entro il 2026 ci saranno 19,9 miliardi di connessioni IoT, di cui 3,2 miliardi saranno connessioni cellulari.
Il ruolo del 5G
Nel contempo, sembra che gli operatori desiderosi di incassare da nuove soluzioni IoT basate sul 5G dovranno invece aspettare ancora un po’.
Secondo Juniper research, il 5G rappresenterà una fetta di 9 miliardi di dollari del mercato IoT rispetto al giro d’affari complessivo di 61 miliardi nel 2026, a fronte degli 800 milioni del 2021.
Questo rappresenta comunque un aumento del 1000% nel prossimo quinquennio per le connessioni IoT basate sul 5G, grazie soprattutto a servizi a valore aggiunto, come il netwrok slicing e l’edge computing, per massimizzare il valore del 5G per gli utenti IoT.
Detto questo, il 5G rappresenterà soltanto il 35% del valore totale del mercato IoT nel 2026.