Dopo l’incontro di ieri con l’ad Pietro Labriola e contro l’ipotesi di scorporo della rete e di smembramento di Tim i sindacati proclamano un giorno di sciopero nazionale per il 23 febbraio. Lo scrivono in una nota congiunta Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil.
“Le scriventi OO.SS. proclamano l’astensione per i lavoratori di tutte le aziende del Gruppo TIM dalle prestazioni straordinarie dal 21 febbraio 2022 al 22 marzo 2022 (compreso), all’interno di tale periodo proclamano a livello nazionale lo sciopero per l’intero turno di lavoro di tutti i dipendenti delle aziende del Gruppo TIM per il giorno 23 febbraio 2022 – si legge nella nota – Le scriventi dichiarano di aver esperito con TIM le procedure di raffreddamento il 1° dicembre 2021 in sede aziendale ed il 7 dicembre 2021 con il Ministero del Lavoro, entrambe con esito negativo. La presente comunicazione vale come preavviso ai sensi della Legge 83/2000 e precedenti ed in base alla delibera di modifica della Regolamentazione Provvisoria adottata dalla Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali (Seduta del 15 novembre 2007)”.
“Alla luce dell’incontro di ieri” con l’Ad di Tim Pietro Labriola “rimanendo in piedi tutti i nostri dubbi e preoccupazioni sull’ipotesi di societarizzazione della rete, riteniamo di aprire e confermare con la giornata del 23 febbraio la mobilitazione di tutto il gruppo”. Così il segretario generale della Uilcom-Uil Salvo Ugliarolo interviene all’Adnkronos sullo sciopero del 23 febbraio.
La speranza “è sempre di poter continuare ad avere un dialogo e un confronto ma nello stesso tempo riteniamo che le condizioni non siano mutate e quindi si va alla mobilitazione all’interno dell’azienda”.
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