DAZN, in arrivo le misure dell’Agcom per monitorare la qualità dello streaming di Dazn e sanzionare l’azienda in caso di disservizi. Secondo La Repubblica, Agcom richiederà a DAZN (forse già domani) di includere una funzione di test di velocità nella sua app come parte di una serie di misure di garanzia della qualità imposte alla piattaforma di streaming sportivo. Il test di velocità potrebbe essere il servizio “Misurainternet” dell’Agcom e fornirebbe agli abbonati i dati necessari per accertare se la responsabilità di un flusso scadente ricade sul loro ISP o su DAZN. Il regolatore potrebbe anche chiedere alle piattaforme di streaming di aderire il suo servizio di conciliazione clienti ConciliaWeb.
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Se la velocità è superiore a 10Mbps sulle linee fisse e 4Mbps sulle linee mobili e lo streaming è ancora inadeguato, gli abbonati DAZN potrebbero richiedere un risarcimento fino a 7,50 euro per giornata e 30 euro al mese, pari all’entità dell’intero abbonamento mensile. Il compenso sarebbe dovuto se gli abbonati non sono in grado di accedere, subiscono continue interruzioni o non sono in grado di accedere a una “percentuale ragionevole” di un match definito.
DAZN, principale detentore dei diritti della Serie A, l’anno scorso ha riconosciuto alcuni problemi che hanno interessato le partite dei turni di apertura del campionato di Serie A 2021-22 e ha offerto un mese di abbonamento gratuito alle persone interessate. Ha inoltre istituito una Carta dei servizi che stabilisce i diritti dei suoi clienti e ha iniziato a trasmettere la sua copertura su un canale DTT di supporto.
Le richieste di Adiconsum
Da indiscrezioni apparse sui media, è in dirittura d’arrivo la Delibera n. 334/2021 posta in consultazione dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni sugli indicatori di qualità di trasmissione in streaming live di Dazn.
Lo scrive Adiconsum in una nota, che ha ribadito le sue osservazioni sulle carenze del servizio streaming della Serie A nel corso dell’audizione svoltasi in data 28 dicembre scorso, aggiungendone delle altre.
- identificare degli indicatori di qualità per tutti gli OTT e non solo per Dazn, perché ciò consentirebbe al consumatore di effettuare una comparazione, conoscere la qualità effettiva e avere in questo modo la possibilità di presentare un reclamo
- introdurre un comparatore ufficiale, una sorta di “MisuraInternet”, come già avviene per la misura della connessione ad Internet, che, verificando la qualità della trasmissione legata all’abbonamento sottoscritto dal consumatore, gli permetta di verificare l’effettivo rispetto delle condizioni contrattuali (sistema di misurazione della qualità, proposta esclusiva di Adiconsum)
- aprire il mercato anche ad altre piattaforme trasmissive che hanno la possibilità di garantire la visione di qualità di un determinato evento, permettendo al consumatore di operare una libera scelta. Ecco perché come Adiconsum, sin dall’inizio, abbiamo chiesto che l’accordo di Dazn con Sky per la visione degli eventi in bar, pizzerie, pub, venisse esteso anche agli utenti domestici
- non legare gli indennizzi al costo dell’abbonamento, perché troppo esigui rispetto al danno subito dal consumatore e perché in mancanza di una procedura di conciliazione paritetica la richiesta dovrebbe essere presentata dall’utente diventando solo un onere che lo scoraggerebbe dal chiedere quanto a lui dovuto. Inoltre, non dovrebbero essere consentiti indennizzi sotto forma di estensione dell’abbonamento
- mantenere la stessa modalità di rinnovo del normale contratto di Dazn anche per prepagate di 3-6 mesi che Dazn vende attraverso Amazon, alle quali tra l’altro non si applica il diritto di recesso, in palese violazione dei diritti dei consumatori
- istituire un Tavolo permanente di controllo.
Nel corso dell’audizione, su richiesta della dott.ssa Zollo (funzionario Agcom), Adiconsum ha reso noto il numero delle segnalazioni pervenute, da settembre a dicembre 2021, all’Osservatorio attivato sul proprio sito. Le segnalazioni sui disservizi degli OTT sono state 2.820, l’82% delle quali ha riguardato solo Dazn, l’11% Infinity e il 5% Amazon Prime. Su Dazn, il 92% delle segnalazioni ha riguardato il calcio live.
Adiconsum ha altresì fatto presente nel corso dell’audizione all’Agcom che, essendo la sede di Dazn in un Paese extraeuropeo (Regno Unito), in caso di non risposta al reclamo, per tutelare i propri diritti, il consumatore è costretto ad agire, con notevole disagio, a livello transfrontaliero.