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Hanno debuttato ieri, nel traffico di Amsterdam, le prime automobili ‘parlanti’ nate grazie ai fondi per
Ad esempio, una macchina incidentata dietro una curva è in grado di inviare segnali di avvertimento agli altri veicoli dotati di sistemi intelligenti che provengono da lato opposto oppure il limite di velocità su un determinato tratto di strada può essere visualizzato direttamente sul cruscotto, anche se l’automobilista non ha visto fisicamente il segnale.
I test effettuati ieri miravano a dimostrare che la ‘mobilità collaborativa’ – basata sulle comunicazioni veicolo-veicolo (V2V) e veicolo-infrastruttura (V2I) – funziona e ha il potenziale di rendere più sicuri e più efficienti i viaggi in macchina.
Secondo il commissario Ue per l’agenda digitale, Neelie Kroes, “I sistemi e i servizi di collaborazione, come quelli applicati alle ‘macchine parlanti’, portano vero valore aggiunto agli automobilisti europei, non solo aiutando a promuovere la mobilità sicura e intelligente, ma anche limitando il numero di incidenti e feriti e le emissioni di Co2”.
Le ‘macchine intelligenti’ sono state presentate nell’ambito della conferenza Cooperative Mobility Showcase 2010 insieme ai progetti di ricerca COOPERS, CVIS e SAFESPOT, finanziati dalla Ue con fondi per 52 milioni di euro.
“Questi progetti – ha aggiunto la Kroes – sono buoni esempi degli sforzi fatti dalla Ue per promuovere la ricerca e l’innovazione nell’industria manifatturiera, in un momento di turbolenza economica e finanziaria”.
Per maggiori informazioni sulla conferenza Cooperative mobility showcase 2010: