L'analisi

Lo spezzatino è l’ultima speranza per la industry delle Tlc?

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Dopo un decennio in calo, nonostante la crescita esponenziale della connettività e della domanda di servizi online, la industry è sempre più nel mirino dei fondi si interroga sul suo destino.

Lo spezzatino è davvero l’unica cosa che resta da fare nel settore delle Tlc? E’ questa la domanda di fondo che si fa il Financial Times, in un editoriale che analizza il momento poco felice per una industry che già da un decennio non cresce più e si sente più sotto assedio con il rischio di essere depredata.

Il caso BT

L’analisi del quotidiano finanziario parte dal caso di BT, l’ex incumbent britannico finito nel mirino del patron della francese Altice, di proprietà del miliardario franco-israeliano Patrick Drahi.  Il tycoon ha portato in pochi mesi la sua quota dal 12% al 18% in BT, sollevando non poche preoccupazioni a Londra sul rischio di un’Opa che riguarderebbe un asset strategico come la rete di telecomunicazioni.

Ma c’è da dire che BT ha problemi da almeno un decennio, ricorda il Financial Times, problemi che riguardano gli investitori che mancano, i clienti che migrano o che non si abbonano alla fibra, personale in esubero. “Difficile vedere la luce in fondo al tunnel”, per il Financial Times.  

Leggi anche: BT, cresce a Londra il timore di takeover da parte della francese Altice

Non è un caso isolato

Ma non si tratta di un caso isolato. E’ il settore un po’ tutto che non sta troppo bene. “Con Telecom Italia di nuovo in crisi, Orange a caccia di un nuovo capo, argomenti come il roaming e la net neutrality che tornano in agenda sembra di vedere un film già visto”, scrive l’FT.

Ad accrescere il clima di tensione, questa volta, il fatto che all’orizzonte, aggiunge il Financial Times, “si vedono i barbari che stanno arrivando”. E qui il quotidiano economico della City fa un elenco degli ex incumbent europei più a rischio.

  • Come detto, BT deve vedersela con la minaccia Patrick Drahi.
  • Telecom Italia sta valutando se aprire o meno i suoi libri agli americani di KKR.
  • KPN in Olanda ha appena respinto al mittente alcune avance del private equity.
  • La stessa Vodafone ha cominciato ad essere menzionata nel quadro di possibili accordi.

La industry dovrebbe essere in salute

Eppure, questa industry dovrebbe trovarsi in ottima salute. “Consumatori e aziende non hanno mai fatto così tanto affidamento su ciò che vende, lo smart working da casa e lo streaming evidenziano in tutti i modi il valore e l’importanza ormai essenziale dei servizi che vende”, scrive il Financial Times che non riesce a capacitarsi delle condizioni economiche e delle scarse prospettive in cui versa il settore, sempre più assediato e potenziale preda di takeover stranieri.

Nel 2021 la industry è entrata nel nuovo anno con i titoli scambiati ai minimi dell’ultimo decennio.

Gli investitori sono stati estromessi a causa di esborsi di capitale troppo elevati, scarsi ricavi, debiti alti, promesse di crescita non convincenti.

Di contro, i leader del settore hanno continuato a invocare il consolidamento ed una maggior deregulation del mercato europeo, che soffre di una spirale al ribasso della crescita da almeno un decennio.
Oggi, potenziali acquirenti si fanno avanti soltanto per chiedere i frutti di uno spezzatino.

La danese TDC cartina di tornasole?

La cartina di tornasole è rappresentata dalla danese TDC, che si trova al rush finale della separazione strutturale della rete dal business consumer. Macquarie e altri due fondi pensione ci hanno lavorato tre anni a dividere in due l’azienda. TDC e Nuuday, così si chiama il business consumer, vanno avanti ormai separatamente senza più tutti quei lacci e lacciuoli che regolano fin troppo pesantemente il business degli ex incumbent. E così, separati, hanno cominciato a prosperare, scrive il Financial Times secondo cui situazioni analoghe sono possibili anche altrove.

E’ chiaro che una società separata dalla sua rete si vedrà costretta a vendere servizi anche di altre aziende, a svolgere funzioni di call center e riscossione pagamenti che la snaturano dalla sua funzione originaria. D’altra parte, lo status quo sembra difficile da mantenere ancora a lungo e per alcuni non sembra vi sia molta altra scelta.

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