VINTI
Violati gli account di posta elettronica di numerosi giornalisti in Cina e Taiwan, secondo quanto riportato dal Club dei reporter internazionali che opera nel Paese asiatico. La stessa Yahoo! ha dovuto procedere alla disattivazione di mote di queste mailbox, che venivano costantemente piratate per trasferirne i messaggi a mittenti sconosciuti.
Alcuni reporter hanno evidenziato il mal funzionamento della posta Yahoo! in concomitanza con la decisione di Google di spostare i suoi servizi di ricerca online, in lingua cinese, ad Hong Kong. Mentre altre testimonianze, sempre diffuse dal Club con sede a Pechino, che riportavano i racconti dei corrispondenti di quotidiani importanti come il New York Times e l’Irish Times, parlavano di serie anomalie nel funzionamento dei loro account di posta su Yahoo! già da diversi mesi.
Un ennesimo caso di net-crime con probabile coinvolgimento del Governo cinese e la prova ulteriore di come Pechino consideri la limitazione della libertà di espressione e di cronaca di Internet come elementi di criticità di massima priorità su cui agire costantemente. Questioni considerate di sovranità nazionale e sulle quali non sono tollerati interventi esterni, che non a caso vedono, col nuovo caso Yahoo!, il coinvolgimento proprio di Taiwan, da sempre nel mirino della Cina.
Una cosa simile accadde anche con Gmail nel mese di gennaio, con le prime proteste da parte della comunità dei giornalisti corrispondenti e free lance inviati in Cina, che lamentavano la scomparsa o il dirottamento di eMail dai loro account. Vicenda da cui prese il via l’attuale guerra fredda tra Google e Pechino.