I dati

Indagine Aruba – IDC: fattura elettronica utilizzata anche dal 46% delle Pmi che non sono obbligate

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Uno strumento facile da utilizzare e che accelera la trasformazione digitale delle imprese, secondo la nuova indagine. Oltre il 46% delle Pmi invia e riceve mensilmente tra 10 e 100 fatture elettroniche, quasi il 40% ne riceve tra 100 e 1000. I benefici e i vantaggi di questa tecnologia.

L’indagine Aruba – IDC

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La fattura elettronica è ormai considerata un elemento cardine per la trasformazione digitale delle nostre imprese, anche delle piccole e medie imprese (Pmi). Ne fa ampio utilizzo il 75% di queste aziende, secondo una nuova indagine condotta da Aruba e da IDC.

Dal 2019 l’obbligo della fatturazione elettronica è stato esteso, attraverso la Legge di Bilancio 2018, a tutti i soggetti in possesso di partita IVA, ad eccezione di quanti operavano in regime dei minimi e forfettario (anche se da ieri c’è stato il primo via libera all’estensione anche a queste categorie fino ad ora escluse).

Tale fattura ha di fatto un valore fiscale uguale a quella in formato cartaceo e va inviata in digitale al cliente e deve essere registrata dall’Agenzia delle Entrate.

Emettere fattura elettronica però richiede delle competenze e l’accesso a dei servizi dedicati, tramite cui si crea il documento digitale (file XML), in maniera automatica, di modo che venga accettata dal Sistema di Interscambio.

I traguardi raggiunti in questi tre anni dalla fatturazione elettronica sono encomiabili. Come si legge nell’atto della Commissione Europea, l’Italia ha ‘pienamente conseguito’ gli obiettivi prefissati, riducendo i costi amministrativi delle imprese e consentendo loro un risparmio di tempo, spazio e sicurezza di archiviazione”, ha commentato Gabriele Sposato, Direttore Marketing di Aruba.

Benefici riscontrati anche dalle Pmi italiane che hanno compreso come la fatturazione elettronica stia aiutando a creare cultura digitale e come, sempre di più, si stia dimostrando uno strumento essenziale per monitorare in tempo reale il polso dell’economia italiana”, ha aggiunto il Direttore.

Le Pmi e la fattura elettronica, i dati

Tra i dati più significativi, emersi dall’indagine Aruba-IDC che ha coinvolto un campione di 300 Pmi nei comparti industria, commercio, finanza, servizi professionali, servizi alla persona e Pubblica Amministrazione (PA) locale, troviamo che l’83% di queste (con un numero di dipendenti fino a 20) considera la fatturazione elettronica centrale per la loro transizione digitale.

In termini quantitativi, il 46,1% delle Pmi registra mensilmente volumi compresi tra 10 e 100 fatture elettroniche inviate e ricevute, il 39,7% ne rileva tra le 100 e le 1000, mentre soltanto il 4,3% supera le 1000 fatture elettroniche al mese.

Differente appare il quadro che riguarda le Pmi fino a 5 addetti, si legge in un comunicato a commento dell’indagine, dove il 56,5% del campione registra tra le 10 e le 100 fatture elettroniche, mentre il 20,2% delle piccole aziende ne riporta meno di 10 e solo il 17% ne conta tra 100 e 1000.

Dato molto significativo è che il 46% delle Pmi che non sarebbe obbligato fa comunque uso della fatturazione elettronica, dato che cresce al 58% tra le aziende del settore finanza e al 76% nel settore dei servizi professionali.

Oltre il 71% delle interazioni avviene con altre aziende, il 17% con privati cittadini e quasi il 12% con la PA.

Vantaggi e benefici della fattura elettronica per le imprese e le PA

I benefici della fattura elettronica vengono avvertiti in modo particolare dalle organizzazioni più strutturate, ma ci sono differenze significative tra i diversi settori, ha spiegato Aruba in una nota: ‘la condivisione di fatture con clienti e fornitori’ è, ad esempio, percepita come il principale vantaggio soprattutto dalle aziende del comparto industria (46%) e lo stesso vale per il commercio, dove riveste pari importanza anche la ‘riduzione dei rischi di errori manuali e di trasmissione’ (35%).

Semplificazione degli adempimenti fiscali ed eco-sostenibilità sono, invece, i vantaggi principali constatati dalle aziende appartenenti al settore dei servizi professionali (37%).

Una percezione differente si registra, infine, nel settore finanza, che vede tra le utilità maggiori la ‘collaborazione più immediata con il commercialista’ e ‘l’eliminazione del costo della carta e degli archivi documentali’.

Servizi Trust

La fattura elettronica rientra in quelli che sono chiamati servizi fiduciari o servizi Trust, soluzioni informatiche che consentono l’identificazione certa dell’utente tramite le identità digitali, la dematerializzazione dei processi mantenendone l’integrità secondo le normative.

I Trust Services hanno anche il ruolo fondamentale di tecnologia abilitante per l’erogazione dei servizi che cittadini ed imprese dovranno fruire online. 

Ulteriori servizi di questo tipo sono la posta elettronica certificata (PEC), la conservazione elettronica di dati, la firma digitale, la trasmissione sicura e semplificata di documenti legali e finanziari, la gestione documentale e di tutti i processi autorizzativi.

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