Lo sviluppo del mercato 5G in Italia dal punto di vista di ZTE Italia, fornitore cinese specializzato in attrezzature di rete estromessa dal mercato Usa con l’accusa di rappresentare una minaccia per la sicurezza nazionale. “Nel 2018 ci siamo trovati in una situazione devastante, costretti a spegnere i motori (negli Usa ndr) – dice Luciano Paolucci, Vice President ZTE Italia – e l’atteggiamento di ZTE è stato dal primo istante di massima collaborazione. Abbiamo fatto tutto quello che ci veniva chiesto da parte americana”. Inizia così Luciano Paolucci il suo intervento al 5G Italy, la conferenza organizzata dal Cnit (Consorzio nazionale interuniversitario delle telecomunicazioni) in corso a Roma dal 30 novembre al 2 dicembre.
Forte sacrificio per ripartire. Certificazioni
“Piano piano ci siamo rialzati, al di là della multa – aggiunge Paolucci – e di lì abbiamo ampliato la nostra attenzione alla compliance, un settore su cui ZTE investe moltissimo. Tant’è vero che ci ha portato ad essere nel settore telco in Italia il primo vendor ad avere la certificazione 37001 anticorruzione, che hanno soltanto due colossi italiani e non è facile da ottenere”.
“La certificazione più importante che abbiamo preso è quella del British Institute sulla salvaguardia e la sicurezza dei dati – aggiunge Paolucci – che prevede quindi un controllo della supply chain interna, dei nostri sub fornitori”.
Il mercato italiano per ZTE
“In una situazione complessa stiamo mantenendo i nostri livelli – dice Paolucci – con tanto sacrificio comunque riusciamo a mantenere il fatturato medio. La nostra forza viene dall’importanza che ha per noi il cliente finale. Di qui, la grandissima attenzione per la Ricerca & Sviluppo, a cui riserviamo il 16% del fatturato globale, che dovrebbe attestarsi a 16 miliardi di euro a livello di gruppo”.
38mila brevetti approvati a marzo 2021
“A marzo 2021 abbiamo depositato 80mila richieste di brevetto tecnologico, con 38mila approvate e per quanto riguarda la realizzazione di chipset, 4270 con 1870 approvate globalmente”, precisa il Vice President di ZTE Italia. “In un mercato libero, che mi auspico torni ad essere un po’ libero, questo è un fattore fondamentale”, aggiunge Paolucci, che auspica un po’ più di libera concorrenza. “Se un’azienda investe è chiaro che vivi di ritorni – aggiunge – altrimenti vai a investire da qualche altra parte. E’ inutile che ci giriamo intorno, questo è, e mi dispiacerebbe tantissimo”.
Rischio di abbandonare l’Italia
“Questo rischio è sul tavolo – dice Paolucci – Noi comunque andiamo avanti per la nostra strada, con le limitazioni del caso. Comunque, non abbiamo necessità di disinvestire o fare altro. Però sicuramente ci auspichiamo, visti i grandi sforzi che stiamo facendo, che magari” le cose possano migliorare.
Laboratorio di ricerca all’Aquila
Tanto più che la presenza di ZTE in Italia è molto radicata, a partire dal centro di ricerca aperto all’Aquila che sta andando avanti con la collaborazione con WINDTRE. “Però la situazione è complessa, è inutile che ce lo nascondiamo”, dice Paolucci.
Accordo globale con TSMC per i semiconduttori
Un’altra grande operazione conclusa da ZTE è l’accordo globale con la taiwanese TSMC, “il maggior produttore mondiale di semiconduttori – dice Paolucci – i semiconduttori sono il grande problema del mercato, sembra che la produzione non basti. Questo accordo farà sì che nei prossimi anni ZTE sviluppi e garantisca, grazie a TSMC, i volumi che noi anno per anno stabiliamo in accordo con lei. Questo per i nostri clienti, in un momento in cui non c’è affidabilità di consegna di materiali in tempo per i loro piani di sviluppo rete – e la pandemia ha contribuito ad accentuare questo fenomeno – è una grossa sicurezza”. La penuria di chipset impatta soprattutto sui dispositivi FWA, “in questo momento prendiamo spesso delle attività perché altri non riescono a deliverare mantenendo gli stessi prezzi per garantire le revenue in un momento di difficoltà come questo”, aggiunge Paolucci.
Perimetro cibernetico rischia di rallentare il roll out del 5G?
“Il discorso sulla sicurezza ha certamente impattato anche a livello governativo – dice Paolucci – perché ci si deve comunque attrezzare. Noi come ZTE sin dal maggio del 2019 abbiamo voluto fortemente l’apertura di un laboratorio di cybersicurezza a Roma, dove i nostri clienti, enti istituzionali, qualsiasi persona interessata a valutare il nostro software sono i benvenuti”.
5G Italy, come seguire online la 4^ edizione
“5G Italy – a European Perspective. PNRR, Investimenti, Mercato, Ricerca, Competenze e Crescita” è il titolo della 4^ edizione di 5G Italy – The Global Meeting in Rome, che si terrà con la modalità ibrida on line su www.5GItaly.eu e on site nella Capitale per tre giorni: 30 novembre, 1 e 2 dicembre 2021, presso la Sala Capranichetta e la Sala Cristallo dell’Hotel Nazionale in piazza di Monte Citorio. La partecipazione in sala è consentita solo su invito personale da parte dell’organizzazione.
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