Spagna
Telecinco e Prisa, congiuntamente con Mediaset e Sogecable, hanno sottoscritto “un contratto quadro destinato a stabilire il processo in cui le parti eseguiranno l’operazione di integrazione dell’attività di Tv in chiaro di Sogecable (Cuatro) in Telecinco e dell’acquisto da parte di quest’ultima del 22% di Dts Distribuidora de Television Digital (Digital+)“.
Sempre secondo quanto riporta il comunicato rimesso all’Autorità di Borsa (CNMV), con obiettivo di finanziare l’operazione annunciata a dicembre e “rafforzare il suo bilancio, Telecinco effettuerà un aumento di capitale per 500 milioni di euro con diritto di opzione“.
Prisa riceverà, direttamente o attraverso una qualsiasi delle sue filiali, azioni di nuova emissione di Telecinco che, dopo l’Aumento in cash, “equivarranno – si sottolinea nella nota – al 18,337% del capitale sociale di Telecinco, così come 491,128 milioni in cash”.
Sempre Prisa, che controlla il giornale El Pais e detiene una partecipazione del 15% circa nel quotidiano francese Le Monde, sarà rappresentata nel Cda di Telecinco così come Telecinco in Digital+.
Nel mese di marzo, Prisa ha venduto oltre il 50% delle proprie azioni alla statunitense Liberty Acquisition Holdings (fondata nel 2007 da due miliardari americani, Nicolas Berggruen e Martin E. Franklin, e quotata a New York, ndr) nell’ultima di una serie di drastiche manovre per ripagare un debito paralizzante. Secondo i termini dell’accordo Liberty riceverà nuove azioni di Prisa, sia ordinarie che privilegiate, in cambio del 100% degli asset di Liberty che ammontano a 660 mln euro in liquidi. Prisa venderà nuove azioni agli azionisti per raccogliere altri 150 mln euro. Liberty riceverà anche il 30% dei diritti di voto della società spagnola.
Nel mese di febbraio il gruppo aveva dichiarato un debito di 4,8 miliardi euro, di gran lunga superiore alla sua capitalizzazione di mercato pari a 690 mln euro.
L’accordo siglato con la società americana di investimenti Liberty prevede che
L’apertura del capitale “cambierà la cultura di impresa“, trasformando questa “compagnia tradizionale e di spirito familiare” in una “multinazionale quotata in Borsa“, ha aggiunto Ignacio Polanco, figlio del fondatore di Prisa, Jesus de Polanco.
L’accordo prevede la quotazione di Prisa negli Usa sotto forma di ADR (American depositary receipts).
Nel 2009 il gruppo ha registrato un calo del 39,2% dell’utile netto a 50,5 milioni e -19,8% del fatturato a 3,2 miliardi di euro.
Le banche di Prisa avranno tempo fino a domenica 19 aprile per dare il lascia passare all’operazione.