Italia
Il Ministro per
Come spiega la nota del ministero, la Pec al cittadino è lo strumento che consente di inviare e ricevere messaggi di testo e allegati con lo stesso valore legale di una raccomandata con avviso di ricevimento. In questo modo si può dialogare con tutti gli uffici della PA direttamente via eMail senza dover più produrre copie di documentazione cartacea ma soprattutto senza doversi presentare personalmente agli sportelli. I benefici sono concreti e immediati, a cui si deve anche aggiungere il risparmio sulle spese di spedizione della raccomandata A/R.
Per richiedere l’attivazione del servizio di Posta Certificata al cittadino, a partire da lunedì 26 aprile sarà sufficiente collegarsi al portale e seguire la procedura guidata che consente di inserire la richiesta in maniera semplice e veloce. Trascorse 24 ore dalla registrazione online (ed entro 3 mesi) ci si potrà quindi recare presso uno degli Uffici postali abilitati per l’identificazione e la conseguente firma sul modulo di adesione. Il richiedente dovrà portar con sé un documento di riconoscimento personale e uno comprovante il codice fiscale (codice fiscale in originale o tessera sanitaria). Bisogna inoltre portare anche una fotocopia di entrambi i documenti che dovranno essere consegnate all’ufficio postale.
Ad oggi sono oltre 80 mila le Pec richieste dai cittadini, grazie alla sperimentazione avviata a fine settembre 2009 da Aci e Inps. Pur essendo una casella di posta elettronica “come le altre”, la Pec al cittadino è l’unica dedicata esclusivamente ai rapporti con
L’utilizzo della Pec nella PA non solo consente di lavorare e comunicare meglio, ma è anche un obbligo previsto dalla legge. Infatti, tutte le Pubbliche amministrazioni devono:
– dotarsi di una casella di posta elettronica certificata per qualsiasi scambio di informazioni e documenti (articolo 6 del Codice dell’amministrazione digitale);
– istituire una casella Pec per ciascun registro di protocollo (comma 3 dell’articolo 47 del Codice dell’amministrazione digitale);
– dare comunicazione al DigitPA degli indirizzi Pec istituiti per ciascun registro di protocollo (comma 8 dell’articolo 16 della legge 2/2009);
– pubblicare nella pagina iniziale del sito web istituzionale l’indirizzo Pec a cui il cittadino può rivolgersi (comma 2-ter dell’articolo 54 del Codice dell’amministrazione digitale);
– comunicare con i propri dipendenti unicamente tramite Pec (comma 6 dell’articolo 16-bis della legge 2/2009).
Gli indirizzi Pec delle Pubbliche amministrazioni – istituiti per ogni registro di protocollo e comunicati al DigitPA – sono disponibili sull’archivio informatico accessibile attraverso il sito, fonte ufficiale e riferimento per gli adempimenti previsti per le amministrazioni.
E’ stato inoltre sviluppato il sito con tecnologie atte a rendere più semplice la ricerca degli indirizzi Pec per il cittadino. Il mancato assolvimento degli adempimenti relativi alla Pec influisce ai fini della misurazione della performance individuale e organizzativa strumentale al calcolo della retribuzione di risultato dei Dirigenti degli uffici preposti (decreto legislativo n. 150/09, la cd. “Riforma Brunetta della PA”).
I dati più recenti comunicati da DigitPA indicano che sono oltre 12.500 le Pec attivate dalle PA centrali e locali. Non tutte, però, pur avendola attivata, lo hanno ancora comunicato. Per accelerarne la diffusione, dunque, il Ministro per
Sempre in base alla legge n. 2/2209 anche i professionisti e le imprese hanno l’obbligo di dotarsi di Pec. In particolare per i professionisti questo decorre dal novembre 2009, mentre per le nuove aziende dal novembre del 2008. Le imprese già esistenti, invece, dovranno dotarsi di Pec entro il mese di novembre
Istruzioni per le Amministrazioni