L'operazione

Tim-KKR, Vivendi si mette di traverso ma sarà pronta a trattare sul prezzo?

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Vivendi al momento il principale ostacolo alla proposta di acquisto di KKR su Tim. Ma il gruppo francese sarà pronto a trattare se l'offerta aumenterà?

E’ Vivendi al momento il principale ostacolo alla proposta di acquisto di KKR su Tim. Con il 23,75% del capitale e una importante minusvalenza potenziale, il gruppo francese vorrà a tutti i costi dire la sua in questa vicenda. Oggi il gruppo francese ha fatto sapere che non intende affatto cedere la sua quota.

Nel contempo, oggi il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha detto che “Il Governo valuterà giustamente l’interesse pubblico, che è sotteso a una rete che ha profili anche strategici quando l’Opa ci sarà e quando il piano sarà dettagliato”.

L’offerta “amichevole” di quasi 11 miliardi di euro del fondo KKR per Telecom Italia potrebbe incontrare l’opposizione del principale azionista dell’operatore italiano, il gruppo di contenuti e media Vivendi, anche se quest’ultimo ha negato di volersi lanciare in un’escalation o in un’asta al rialzo.

Vivendi pronta a trattare?

Vivendi si è sempre definito un azionista di lungo termine nella compagnia italiana. Sarà così anche se il fondo americano aumenterà l’offerta?

Il titolo Tim in Borsa continua a salire anche oggi in apertura, dopo che ieri aveva messo a segno un rialzo del 30,25% a 0,45 centesimi (inferiore al prezzo dell’offerta fissato a 0,505 centesimi), mentre il titolo di Vivendi a Parigi guadagnava l’1,95% a 11,27 euro. C’è da dire che il titolo ha virato al negativo nel pomeriggio, dopo il no del gruppo francese all’offerta di KKR.

Il prezzo non è stato però considerato sufficiente da Vivendi, che potrebbe accettare di negoziare se il prezzo dell’offerta dovesse salire. Secondo alcune voci, un prezzo base per trattare potrebbe essere 0,83 centesimi, ma c’è chi dice che per meno di un euro il gruppo francese non accetterà di trattare.

Vivendi detiene il 23,75% del capitale di Telecom Italia. L’offerta di KKR valuta questa partecipazione a 2,57 miliardi di euro, mentre il gruppo francese ha investito nell’operatore circa 4 miliardi di euro dal 2015.

Prezzo insufficiente

Vivendi potrebbe ostacolare l’acquisizione di Telecom Italia da parte di KKR, a causa di un prezzo che può sembrare insufficiente, ritiene Bryan, Garnier & Co.

Jefferies indica da parte sua che Vivendi ha speso in media 1,07 euro per acquisire ciascuna delle sue Telecom Italia azioni.

Contattato dall’agenzia Agefi-Dow Jones, un portavoce di Vivendi ha detto che il gruppo è un investitore a lungo termine in Telecom Italia e intende collaborare con le istituzioni pubbliche italiane per il successo dell’operatore. Ha anche smentito le informazioni riportate da diversi media secondo le quali Vivendi avrebbe studiato una controfferta su Telecom Italia con il sostegno del fondo CVC.

Per UBS, KKR sarebbe in una posizione migliore rispetto agli attuali azionisti di TIM per girare intorno alla compagnia telefonica.

Verso un consiglio di amministrazione teso venerdì prossimo

L’offerta di KKR arriva in un momento delicato per Tim. L’oeratore ha lanciato due profit warning nel giro di poco tempo, e l’agenzia di rating S&P ha declassato il rating creditizio della società di una tacca a BB venerdì a causa di ricavi del terzo trimestre inferiori alle attese.

Alla chiusura di venerdì, il titolo era sceso del 19% dal 1 gennaio.

Questi scarsi risultati hanno spinto Vivendi e altri azionisti del gruppo a convocare un consiglio di amministrazione venerdì 26 novembre per rivedere la strategia e discutere il destino dell’amministratore delegato Luigi Gubitosi.

Tuttavia, le incursioni di KKR nelle discussioni sul futuro dell’operatore potrebbero capovolgere questa agenda.

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