Italia
Riportiamo di seguito l’intervento di
In questa fase di criticità che pare venga riconosciuta anche dai Responsabili della RAI, che hanno facoltà di decidere in merito, il problema crescente della comunicazione dell’immagine della realtà femminile nelle TV e nei media assume un significato strategico per il mantenimento e la riconferma di prassi democratiche – culturali che riguardano il sistema delle relazioni tra i generi.
Da tempo, ormai, convergono azioni delle Donne organizzate, singole, di settore per arginare lo svilimento e l’oggettificazione violenta dell’immagine sociale della donna.
Il problema riguarda tutte le forme e piattaforme di comunicazione, dalla cartellonistica stradale, (verso cui l’UDI – Unione Donne in Italia si è già fatta soggetto politico nei confronti delle amministrazioni Comunali – fra cui Catania e molti comuni della Sicilia, Napoli, Salerno, Bologna, Roma, Frosinone e altri che hanno aderito, dal 2009 ad oggi, deliberando che il proprio suolo si impegna ad essere “Libero dalle pubblicità lesive dell’immagine delle donne”) alle tv, nell’informazione, tanto quanto nelle trasmissioni di entertainment, con particolare riguardo ai reality.
Non escludiamo le fiction di produzione Italiana che non si astengono minimamente dal comunicare stereotipi di relazione e, peggio ancora, di comportamenti, aspirazioni, ruoli che non risultano né propositivi né attinenti al ruolo paritario che le Donne in Italia devono poter svolgere in ottemperanza alle molteplici risoluzioni che il Parlamento Europeo fortemente propone all’attenzione degli Stati Membri, (V. risoluzione del Settembre 2008 e l’ultima – Pres. Barroso – del 2010).
Ricorrendo anche, quest’anno, il 50° Anniversario della sentenza della Corte Costituzionale n.33/1960 che aboliva la discriminazione di genere nelle carriere pubbliche, è particolarmente significativo intervenire con decisione sull’argomento del come si propone l’immagine delle donne.
UDILab – Monteverde a Roma
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