VINCITORI
Tra critiche e accuse di diversa natura, il controverso presidente del Venezuela, Ugo Chavez, ha annunciato ieri il suo nuovo account su Twitter, tramite cui potrà comunicare direttamente con i suoi elettori, senza intermediazioni e sullo stesso terreno di lotta politica che ha scelto, prima di lui, l’opposizione.
Ha dare la notizia, sempre via tweet, è stato il portavoce di Chavez, Diosdado Cabello, che ha così annunciato la novità sul sito di microblogging: “Compagni, @chavezcandanga è stato prenotato, presto avrete i messaggi dal nostro comandante“. Poche ore dopo la nascita del profilo presidenziale, sono saliti a oltre 12000 i follower di Chavez.
Microblogging, quindi, non più solo pratica di messaggi e cinguettii, ma anche piattaforma politica globale per aprire canali di comunicazione diretta con gli elettori. La crescita di Twitter è stata, nel 2009, a dir poco eclatante, con centinaia di migliaia di account aperti in contemporanea e il Sud America a far la parte del leone, con i tassi procapite di utenti Twitter più alti del mondo.
Twitter ha annunciato lo scorso marzo di aver raggiunto e quindi superato i 100 milioni di iscritti, mentre il suo utilizzo da parte dei politici, in diversi Paesi, ha subito un’accelerazione a partire dalla seconda metà del 2009, ancora sulla scia dell’elezione di Barack Obama nel 2008 e della sua campagna politica impostata sul web 2.0.
Un cambiamento rilevante, in termini di comunicazione e di linguaggio, tant’è che anche in Italia, con le recenti elezioni regionali di marzo 2010, un pò tutti i politici hanno fatto uso di reti sociali e siti di microblogging, ma con differenti risultati, alcuni buoni, altri decisamente negativi. Sarà davvero in grado la politica odierna di esprimere concetti e idee in 140 caratteri?