Di Metaverso si è parlato e si continua a parlare senza posa e, fra le varie motivazioni che sono state addotte, non va dimenticata l’importanza per Facebook di poter fare leva su un ambiente che non sia fornito da altre piattaforme digitali. La scelta di Apple di richiedere il consenso ai possessori di iPhone in merito al tracciamento delle app ha pesato in modo rilevante sui ricavi del social network e dimostrato l’esposizione del suo modello di business a soggetti che sono, o possono diventare, diretti concorrenti.
Lo sviluppo di un ambiente di realtà virtuale ha inoltre il compito di accelerare lo sviluppo e la commercializzazione di digital goods già presenti in modo massiccio sulle piattaforme di gaming e su Twitch e questa dimensione intercetta il progetto Groknet con il quale gli algoritmi di image recognition potranno favorire non solo l’esplorazione fra immagini e video, ma anche l’associazione fra i contenuti e i prodotti caricati negli Shop.
Quanto Facebook, Instagram e WhatsApp diventeranno “vetrine” grazie ad elementi shoppable è una delle frontiere con il quale l’e-commerce potrà evolvere rispetto alla prevalenza attuale dei marketplace avendo in mente il compito di far trovare prodotti che l’utente non stava cercando.
Se il metaverso rappresenta dunque, anche nel rebranding, l’orizzonte strategico dell’azienda, il tempo è già oggi l’obiettivo della piattaforma attorno al quale sono favoriti formati di contenuti come i live, i Reels e i video: Verrà presto il tempo in cui Mark Zuckerberg, come già Reed Hastings di Netflix, dichiarerà che il proprio vero concorrente è il sonno.