Telecom Italia: sale l’utile, scendono i ricavi. Bernabè, ‘Sulla strada giusta per il rilancio’

di Alessandra Talarico |

Italia


Franco Bernabè

Telecom Italia ha chiuso il primo trimestre con ricavi per 6,4 miliardi di euro, in calo dello 0,7% rispetto a un anno fa (-44 milioni di euro). In termini di variazione organica la riduzione dei ricavi consolidati è stata del 4,7% (-323 milioni di euro). L’utile netto consolidato è pari a 601 milioni di euro e si incrementa di 141 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2009 (+30,7%).

 

L’EBITDA è pari a 2,8 miliardi di euro in crescita, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, di 87 milioni di euro (+3,2%), con un’incidenza sui ricavi che passa dal 42,0% del primo trimestre 2009 al 43,6% del primo trimestre 2010. In termini organici l’EBITDA è stabile (+0,1%) a 2.836 milioni di euro, mentre l’incidenza sui ricavi si incrementa di 2,1 punti percentuali (43,7% nel primo trimestre 2010 a fronte del 41,6% nel primo trimestre 2009).

L’EBIT si è attestato a 1,4 miliardi di euro, con un incremento di 54 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2009 (+4,0%); l’incidenza  sui ricavi passa dal 20,7% del primo trimestre 2009 al 21,7% del primo trimestre 2010. La variazione organica dell’EBIT è stata positiva per 33 milioni di euro (+2,4%), l’incidenza sui ricavi  si incrementa di 1,6 punti percentuali ed è pari al 21,9% nel primo trimestre 2010 (20,3% nello stesso periodo dell’anno precedente).

 

I ricavi Domestici scendo del 7,1% a 4,9 miliardi di euro, mentre scendono del 4,9% a 3,4 miliardi di euro i ricavi della telefonia fissa.

Il portafoglio complessivo BroadBand, al 31 marzo 2010, è pari a 8,9 milioni di accessi (+118.000 accessi rispetto al 31 dicembre 2009), di cui 7,1 milioni retail e 1,8 milioni wholesale, mentre in totale, i ricavi internet sono pari a 450 milioni di euro, in aumento di 29 milioni di euro rispetto al corrispondente periodo del 2009.

 

In flessione del 7,4% anche i ricavi della divisione mobile, pari a 1,9 miliardi di euro.

Al 31 marzo 2010 il numero delle linee mobili di Telecom Italia è pari a circa 30,4 milioni; la riduzione rispetto al 31 dicembre 2009, spiega la società, “…è attribuibile ad una maggiore selettività nella politica commerciale focalizzata sui clienti a maggior valore”.

 

Gli investimenti industriali nel primo trimestre 2010 sono pari a 1,04 miliardi di euro con un incremento di 88 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2009, mentre il flusso di cassa della gestione operativa è pari a 754 milioni di euro in flessione, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, di 150 milioni di euro.

 

Grazie alla cessione di Hansenet, l’indebitamento finanziario netto rettificato è diminuito di 687 milioni di euro a 33,2 miliardi di euro.

“Gli effetti positivi per la cessione di Hansenet – si legge in una nota – hanno ampiamente assorbito l’impatto negativo derivante dal sequestro preventivo di 282 milioni di euro di disponibilità finanziarie come disposto dall’Autorità Giudiziaria, nell’ambito del procedimento nei confronti di Telecom Italia Sparkle”.

 

L’Amministratore Delegato Franco Bernabè ha definito positivi i risultati del primo trimestre 2010, che mostrano fra l’altro “…un miglioramento della dinamica dei ricavi e confermano l’efficacia della nostra strategia di riposizionamento sui mercati core, Italia e Brasile”.

 

La divisione sudamericana ha chiuso il primo trimestre con ricavi pari a 3,3 miliardi di reais, con una crescita organica del 3,5%.

 

“La focalizzazione sui ricavi a più alta marginalità unitamente alle iniziative di efficienza e di controllo della spesa ci consentono di stabilizzare i margini e di chiudere il trimestre con un forte incremento dell’utile. Grazie alla rigorosa disciplina finanziaria abbiamo inoltre ridotto di circa 700 milioni l’indebitamento del Gruppo mantenendo un elevato margine di liquidità. Questi risultati – ha concluso Bernabè – indicano che abbiamo intrapreso la strada giusta per il rilancio del Gruppo e siamo fiduciosi che i prossimi trimestri continueranno a mantenersi in linea con gli impegni assunti nel Piano Industriale”.

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