“Stiamo trasformando Tim in una vera azienda tmt” e il calcio è uno dei driver della crescita. “Le net ads in fibra rispetto al 2019 sono raddoppiate” sottolinea l’ad Luigi Gubitosi presentando la strategia del gruppo agli analisti dopo risultati trimestrali inferiori alle attese e “i pirati (quelli che non pagano per vedere i contenuti sul web, ndr) avranno tempi sempre più duri, ve lo prometto”. Un altro motore di crescita sono le start up digitali del gruppo: Noovle “si avvia a superare obiettivo 1 miliardo di ricavi entro 2024”, Sparkle “sta crescendo a doppia cifra” e mi aspetto si avvicini a 1 mld già nel 2021″ e anche Olvietti e Telsy stanno crescendo a doppia cifra. Nessun dettaglio invece sui numeri del calcio, anche se “siamo fiduciosi sul fatto che raggiungeremo gli obiettivi anche se un po’ più tardi del previsto”, ha detto Gubitosi. L’offerta calcio, ha spiegato il gruppo diffondendo i dati del terzo trimestre, “è destinata a un bacino potenziale di utenza di circa 5 milioni di famiglie, fino allo scorso campionato di calcio prevalentemente su satellite, con l’obiettivo di accelerare il passaggio alla banda ultralarga e quindi la digitalizzazione del Paese. Già nel terzo trimestre si sono registrati i primi effetti positivi, che hanno portato a un ulteriore miglioramento nella crescita delle linee ultrabroadband di Tim e a una fortissima riduzione del tasso di abbandono”.
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“Crediamo si arrivato il momento di cambiare perché la gente ha capito l’importanza di avere un servizio di qualita’ ed e’ disposta a pagare un euro in più”, ha detto Gubitosi “il mercato con i prezzi più bassi d’Europa”. Per l’ad si deve puntare sulla qualità.
“Siamo il mercato telco più economico in Europa, è ora di cambiare strada”, ha aggiunto. “Le persone hanno capito l’importanza della connettività e sono disposte a pagare qualche euro in più per l’eccellenza – ha precisato – non siamo qui ad alzare i prezzi ma a rendere il mercato più sano per i player e migliore per i clienti”.
Grazie al calcio in 9 mesi i collegamenti in fibra sono quasi raddoppiati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “I clienti stanno passando dal satellite alla fibra e ci aspettiamo che la migrazione acceleri”, ha spiegato l’ad che ha sottolineato come il “mercato fisso continui a crescere”. “L’impatto sui ricavi è trascurabile nel trimestre perché è stato di lancio”, ha chiarito Gubitosi, in riferimento all’offerta con Dazn lanciata a luglio, spiegando che dalla migrazione alla fibra che il calcio spingerà l’“opportunità non è solo per noi ma per tutto il paese”.
“Vedrete una Tim più snella e decentrata con focus sui singoli business di cui abbiamo intenzione di potenziare il valore”, ha aggiunto precisando che “in Noovle faremo entrare investitori di minoranza”.
“Abbiamo deciso di aumentare selettivamente prezzi nel fisso dopo aver sperimentato nel mobile. Siamo convinti che la razionalità prevarrà, mercato è pronto”, ha detto Gubitosi, vendendo un servizio non elastico. “Il prezzo – ha detto – non è l’unico elemento e c’è una parte del mercato che è di fatto sensibile al prezzo come nel settore del mobile con i cluster. Nel fisso è ancora più importante segmentare. Questa è una nuova politica. Stiamo cercando di segmentare il mercato e definire dei cluster diversi”.
Tim, che insieme a Cdp, Leonardo e Sogei, ha presentato una proposta di partnenariato pubblico-privato per la creazione del Polo Strategico Nazionale (Psn) si dice “molto fiducioso” sul fatto che il consorzio possa essere selezionato per la gestione dell’infrastruttura per i servizi cloud della Pubblica Amministrazione. Ad affermarlo è l’ad di Tim, Luigi Gubitosi illustrando i risultati del terzo trimestre dell’anno.
Fiducia per la gara Psn
“Il Psn – sottolinea Gubitosi – è un opportunità importante per tutti, per il paese, per la pubblica amministrazione perché permetterà di accelerare il processo di modernizzazione e di digitalizzazione. E’ una grande opportunità per chi lavora nel settore”. Ovviamente, rileva, “c’è un processo in corso ma siamo molto fiduciosi” per l’esito della gara. In caso di aggiudicazione sarà creata una NewCo con una quota del 20% detenuta da Cdp, del 25% da Leonardo, del 10% da Sogei e del 45% da Tim. “Se il nostro consorzio si aggiudicherà la gara Tim offrirà l’infrastruttura e il cloud, Leonardo la sicurezza e Sogei la formazione“.
Guidance abbassata, delusione
Tim ha abbassato “le guidance per ricavi ed Ebitda di gruppo e domestico e cash flow” dopo aver tenuto conto di elementi che a luglio non erano emersi con evidenza. “Le nostre aspettative che hanno seguito un mese di luglio premiante – ha detto Gubitosi – hanno fatto sì che noi non percepissimo il pricing del mercato e che c’erano altre spese di lancio. Stiamo gestendo a livello di lungo termine e avremmo dovuto far tutto e subito. Mi spiace che non sia accaduto. Non abbiamo fatto una previsione piena e alcune delle aspettative sui risultati di luglio avrebbero richiesto altre analisi che non abbiamo fatto, mi dispiace”.
“Sono deluso un po’ dal fatto che abbiamo dovuto cambiare la nostra guidance ieri”, ha detto Gubitosi spiegando che “a luglio non c’erano dei voucher e, quindi, non abbiamo incluso il costo del calcio, che invece avremmo dovuto fare; non abbiamo fatto una previsione piena e alcune delle aspettative bullish sui risultati di luglio avrebbero richiesto altre analisi che non abbiam fatto, mi dispiace”.
Attesa per i voucher
Il tutto è stato determinato, ha spiegato il manager, dal fatto che non percepissimo abbastanza il tipo di pricing di mercato e da ulteriori voci di spesa addizionali“; una “cosa positiva”, ha concluso Gubitosi, è quella di “investire in altre attività, cosa che non abbiamo fatto prima. Avremmo dovuto fare tutto e subito e mi dispiace”.
“L’importo previsto è di 900 milioni: una prima fase è attesa a brevissimo con 550 milioni per le piccole imprese e il resto a disposizione consumer all’inizio del prossimo anno”. E’ la tempistica prevista che l’ad di Tim Luigi Gubitosi spiega agli analisti. Con i voucher il manager si attende una ulteriore crescita nelle linee ultrabroadband, e come Tim “ci aspettiamo una performance forte come quota di mercato” aggiunge ricordando che in un anno le linee sono aumentate di 600 mila.
Gubitosi: Enel fuori da Open Fiber a novembre
“Per quanto ne so io, novembre è il mese in cui Enel sarà fuori” da Open Fiber. Lo ha detto il Ceo di Tim, Luigi Gubitosi, nel corso della conference call con gli analisti sui conti, sottolineando gli “ottimi rapporti con il management di Cdp”
Tlc, Gubitosi: opportuno chiedere a governo apertura di un tavolo
Sarebbe “opportuno chiedere al governo l’apertura di un tavolo sul settore anche per pianificare cosa ci si aspetta dal settore e che cosa è discutibile da parte del governo. In parte lo sappiamo ma come sarà messo a terra e in che tempi. Si è parlato spesso di un fondo per il settore”. Lo ha detto il vicepresidente di Confindustria con delega al digitale, Luigi Gubitosi, ad di Tim intervenuto al forum di Asstel-Assotelecomunicazioni. “L’Italia sta facendo grandi passi avanti ma bisogna fare in modo che una volta che si esauriscano risorse Pnrr investimenti privati facciano da volano”, ha aggiunto.
“I prezzi continuano ad essere bassi il ripagamento del capitale non c’è ma ci si chiede di investire”, ha aggiunto Gubitosi “Credo che sia importante la velocità Il Pnrr è estremamente positivo per il settore ma basti pensare ai voucher. Si parla dei voucher per il settore da ormai quasi due anni, da un anno e mezzo sicuramente, e siamo sempre lì a prepararli. Credo che sia opportuno arrivare al punto e farli partire. Magari saranno meno perfetti ma il meglio come si dice, è nemico del bene. Continuiamo a preparare il recovery plan ma la messa a terra mi sembra complessa”, ha detto Gubitosi.
Il settore delle telecomunicazioni “ha dato tantissimo. Ha investito durante la pandemia. Sta spingendo per il digitale. I numeri della transizione digitale iniziano ad essere buoni. In Italia la crescita dell’Ftth è più alta rispetto ad altri paesi questo anche perché partivamo da una base più bassa”, ha sottolineato.“Gli operatori – ha detto – stanno facendo tutti, in maniera differente, ma tutti, un grande servizio. Siamo un settore che non ha avuto gli aiuti che hanno avuto altri settori perché si presume che le tlc vanno bene. Addiruttura si parla di aumento di costi delle frequenze”. “Bisogna lavorare e bisogna evitare che ci sia un problema tlc in questo Pease. Tutti dicono che è un settore vitale – ha aggiunto Gubitosi – però poi i settori vitali si tende, non dico ad aiutarli, ma almeno a non penalizzarli. Allora quando parliamo di aumento di sanzioni piuttosto che aumento di costi delle frequenze e quando parliamo non dico di aiuti ma almeno di non penalizzazioni, ad esempio con la spalmatura dei costi del 5G su piu’ anni, non e’ ancora avvenuto e forse non avverrà mai”.