Privacy: Google ha imparato la lezione? Bloccato il lancio del sistema per il riconoscimento facciale

di Antonietta Bruno |

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Il popolare motore di ricerca Google, ha deciso di sospendere il lancio di tutta una serie di nuove tecnologie, tra cui un sistema di riconoscimento automatico dei visi ritratti nelle immagini digitali.

Alla base della decisione, le domande che gli stessi dirigenti di Google si sono fatti circa le possibili ripercussioni legate alla violazione della privacy, attualmente all’attenzione di diverse autorità in tutta Europa, e per cui la stessa azienda è stata chiamata in causa riguardo la raccolta dei dati trasmessi da connessioni internet senza fili (Wi-Fi), durante la sua campagna di mappatura delle strade della maggiori città europee.

 

Per oltre tre anni, infatti, gli addetti incaricati di catturare le immagini per il servizio di mapping online, avrebbero intercettato, ‘per errore’, le generalità di tutti modem Wi-Fi incontrati sul loro percorso, e captato anche tutta una serie di informazioni personali di utenti ignari. Su questa incresciosa e alquanto delicata vicenda, appena due giorni fa, in Italia il garante della privacy ha avviato una istruttoria. Idem l’iniziativa avviata in Germania, mentre la procura di Amburgo, ha a sua volta aperto una indagine per la possibile violazione della privacy. Analoga osservazione è stata lanciata anche nella Repubblica Ceca. Ma mentre i provvedimenti seguono il loro corso, Google si difende affermando che si è trattato di un erroneo di inserimento nelle strumentazioni delle ‘Google Cars‘ che hanno girato il mondo per catturare le immagini da inserire in Street View, e che comunque questa ‘errata e inconsapevole’ operazione effettuata dagli operatori Street View, avrebbe beccato “solo frammenti di dati mai utilizzati“.

 

Quest’ultima ‘grana’, è però servita a spingere il  gigante di internet a muoversi con maggiore attenzione e, soprattutto, a valutare meglio i rischi prima di lanciare sul mercato mondiale nuove innovazioni. “Per questo motivo sono state avviate diverse consultazioni interne tra i manager, e uno dei sistemi su cui si studiano possibili problematiche, è proprio quello sul ‘riconoscimento facciale” ha spiegato in un’intervista del Financial Times l’amministratore delegato Eric Schmidt.

Da quanto è noto sapere, infatti, Google avrebbe finora evitato di lanciare la tecnologia di riconoscimento sui visi delle persone, in maniera più estesa, consentendo di sfruttarla per effettuare ricerche ad ampio spettro su tutte le immagini presenti nella rete internet.

 

Il riconoscimento facciale è un buon esempio – ha aggiunto Schmidt – qualunque cosa faremo sarà discussa e studiata in maniera molto, molto approfondita“. Intanto, secondo le fonti del Financial Times, alcuni sostenitori della tutela della privacy sosterrebbero che un sistema simile potrebbe essere impropriamente utilizzato, ad esempio, a scopo di molestie o di ‘stalking‘, per monitorare una persona tramite le immagini presenti su internet. Il problema per Google è che anche altre società si stanno muovendo su questo segmento, come la giovane israeliana Face.com, e bloccando le sue operazioni Google rischia di vedersi scavalcare da altri su questo segmento.

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