Europa
“Urgono maggiori sforzi per approntare sistemi di allerta minori e per attivare, il prima possibile, in tutti i Stati dell’Unione Europea, la linea di assistenza telefonica diretta 116 000“. Questo l’appello lanciato in occasione della giornata internazionale dei bambini scomparsi, da parte delle vicepresidenti della Commissione Viviane Reding, responsabile per il portafoglio Giustizia, diritti fondamentali e cittadinanza, e Neelie Kroes, responsabile per l’Agenda digitale.
“La scomparsa di un minore è una tragedia che dobbiamo evitare con qualsiasi mezzo – hanno detto – Per questo la Commissione ha creato una linea telefonica diretta che permette di segnalare la scomparsa di minori e fornisce orientamento e sostegno alle famiglie in tutta Europa“.
Il servizio però, attualmente è attivo in soli 11 dei 27 Stati membri (Belgio, Danimarca, Grecia, Francia, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania e Slovacchia), e questo, non può che essere motivo di critica oltre che di forte preoccupazione. “Se un minore scomparso tentasse di chiamare il 116 000 e in risposta ricevesse un messaggio preregistrato che lo informa che il servizio sarà attivo solo nel 2012 la tragedia sarebbe doppia – evidenzia Viviane Reding – Una cosa alquanto grave sulla quale bisogna riflettere e intervenire. Da qui il mio sollecito ai diretti interessati affinché le cose cambino al più presto“.
La vicepresidente Neelie Kroes, responsabile per l’Agenda digitale, ha aggiunto: “Gli Stati membri sono tenuti non soltanto ad attivare il prima possibile la linea telefonica diretta per la segnalazione di minori scomparsi ma anche a informare i cittadini dell’esistenza di questo servizio“.
Un problema serio e alquanto sentito dalla popolazione mondiale, tant’è che già in passato l’Unione Europea era intervenuta adottando norme per garantire delle linee telefoniche atte a denunciare casi di sparizioni e fornire orientamento e sostegno alle famiglie. Nel novembre 2009 sono state approvate nuove norme europee in materia di telecomunicazioni e, in base a questi dettami, è stato stabilito che gli Stati membri si sarebbero dovuti adeguare. In particolare, con l’articolo 27 bis della direttiva servizio universale modificata, l’Ue stabiliva che tutti Paesi dell’Unione avrebbero dovuto garantire ai cittadini, entro il 25 maggio 2011, l’accesso a una hotline per denunciare casi di minori scomparsi, disponibile sul numero “116 000”.
La medesima direttiva obbliga ancora gli Stati membri a provvedere “affinché i cittadini vengano opportunamente informati circa l’esistenza e l’utilizzazione dei servizi forniti nell’ambito dell’arco di numerazione ‘116’, in particolare mediante iniziative specificatamente destinate a persone che viaggiano tra gli Stati membri“.
Altre disposizioni riguardano invece la facilitazione delle ricerche di bambini sottratti. Anche su questo versante, la Commissione è costantemente impegnata a promuove la creazione di sistemi transfrontalieri di allerta minori, che consentono a chiunque di fornire alle autorità competenti informazioni in tempo reale. Sistemi questi, attualmente attivi nei Paesi Bassi, in Portogallo, in Francia, in Lussemburgo, in Belgio, in Grecia, in Germania e nel Regno Unito.
Inoltre, a marzo di quest’anno, l’Ue ha adottato altre due nuove proposte che riguardano i comportamenti da adottare per combattere efficacemente gli abusi sui minori, il loro sfruttamento sessuale e la pedopornografia. Queste nuove proposte garantiranno maggiore assistenza alle vittime e sanzioni più severe contro i responsabili dello sfruttamento sessuale e della tratta dei minori.
Per maggiori informazioni su Missing Children Europe.