“Imaginarea” è la finestra quotidiana di Inarea, la società di design, leader nel campo del branding, che ci accompagnerà quotidianamente con immagini e storie, scandendo ricorrenze, curiosità ed eventi legati a quella particolare data..
Alla voce ‘professione’, sulla carta d’identità di Le Corbusier non c’era scritto architetto, ma ‘uomo di lettere’. Lui, che aveva passato le ore a distillare dall’architettura ogni schiuma di superfluo, era stato sintetico persino nel definire le regole della sua professione (quella ufficiosa, a quanto pare): funzione, modulo e plasticità.
Tutto vero, ma verso la fine della vita (e facendo un giro lunghissimo), Le Corbusier si riappacifica con quanto aveva scritto sulla carta di identità molti anni prima: la Cappella Ronchamp (1950-55), che altro è, se non un insieme di strofe fatte cemento?
Aveva trovato, insomma, la sua quadratura del cerchio. E il compasso che abbiamo voluto dedicargli sta a ricordare l’impegno di una vita spesa a ricreare architetture e bisogni sociali, ‘ricamando’ per sottrazione forme divenute simboli indelebili della modernità.