Italia
Domani 8 giugno alle ore 09.00 nella Sala Convegni a Torrella del Sannio (Cb), verrà inaugurato l’ Osservatorio Geomagnetico di Duronia (Cb).
Nel corso dell’ultimo secolo si è avuta una proliferazione caotica dei segnali elettromagnetici artificiali in cui siamo immersi quotidianamente e il cui impatto sull’ecosistema non è ancora stato chiarito ed è oggetto di indagine da diversi anni. Negli ultimi decenni è andata sempre più aumentando la popolazione esposta stabilmente all’azione di campi elettromagnetici artificiali che, nelle aree intensamente urbanizzate e industrializzate, possono essere molto più intensi dei campi naturali. Le principali sorgenti artificiali, la cui banda di frequenze si sovrappone a quella dei segnali naturali, sono le linee ferroviarie, i sistemi metropolitani di trasporto su rotaie (metro, tram, filobus) gli impianti di distribuzione dell’energia elettrica, gli impianti industriali, ecc.. Queste sorgenti, per la loro estensione spaziale, interessano vaste aree intensamente popolate. Poi ci sono i sistemi locali di piccola estensione spaziale i cui effetti sono limitati alle aree domestiche; questi sono rappresentati da quella miriade di oggetti tecnologici di uso quotidiano diffusi oramai su scala continentale.
Il nuovo Osservatorio di Duronia a Torricella del Sannio, costituisce l’unica struttura in Italia in cui vengono monitorati 24 ore su 24 i fenomeni di risonanza elettromagnetica della cavità Terra-ionosfera e della cavità magnetosferica. Il centro di rilevamento di Duronia è il risultato di un processo di ammodernamento tecnologico, in cui sono stati messi a punto nuovi sistemi di misura, di acquisizione dei dati e di elaborazione e controllo automatico dei processi. L’osservatorio è equipaggiato con 7 magnetometri: 2 magnetometri flux-gate, 3 magnetometri a induzione, 1 magnetometro a precessione nucleare e 1 magnetometro DIM per la misura assoluta del campo geomagnetico. Questa strumentazione consente di esplorare la banda spettrale che si estende da 1 miliardesimo di Hz fino a 100 kHz con una sensibilità massima dell’ordine di 1 femto-Tesla (un milionesimo di miliardesimo di Tesla).
La struttura è moderna e funzionale alle esigenze dei ricercatori della comunità scientifica nazionale e internazionale che avranno il compito di studiare i fenomeni elettromagnetici che hanno origine nella magnetosfera, nella ionosfera e nella cavità Terra-ionosfera. Le ricerche si focalizzano inoltre nello studio dei fenomeni elettromagnetici associati con i processi geodinamici delle aree ad elevata attività sismogenetica nel territorio molisano e abruzzese.
Negli ultimi decenni il rumore elettromagnetico di fondo si è arricchito di questi segnali artificiali al punto da coprire una parte dei segnali naturali. Discriminare le sorgenti naturali diventa un problema che in alcuni casi è di una complessità insuperabile. La scelta dei siti di misura richiede quindi una preventiva conoscenza del livello di fondo artificiale locale attraverso una campagna di prospezione effettuata sul territorio.
“Il rumore di fondo naturale – dice il Prof. Paolo Palangio, direttore della sezione di geomagnetismo de l’Aquila – misurato sulla superficie terrestre è dominato dal fondo atmosferico prodotto dall’insieme delle scariche elettriche che hanno luogo sull’intera superficie terrestre al ritmo di circa 60-100 al secondo con una estensione spettrale vastissima, da qualche Hz fino a diversi MHz con un massimo intorno a 300 kHz. Lo spettro intrinseco di ciascun evento viene deformato dalla presenza della cavità Terra-ionosfera, in pratica si osservano diverse finestre spettrali, la prima con un massimo intorno a 8 Hz con le relative armoniche che giungono fino a 45 Hz (risonanza Schumann), la seconda nella banda 900 Hz 5000 Hz (risonanza trasversale), la terza nella banda centrata tra 5 kHz e 12 kHz e altre che cadono nella banda HF e ottica“.
L’inaugurazione del nuovo Osservatorio Geomagnetico avverrà in occasione del quarto meeting scientifico sui campi elettromagnetici “Campi elettromagnetici e ambiente“.
Il meeting ha l’obiettivo di presentare alla comunità scientifica nazionale e internazionale la nuova struttura di monitoraggio e di illustrare i primi risultati ottenuti in occasione del terremoto di L’Aquila.
Il convegno si aprirà con il saluto del Sindaco di Duronia, Michelino D’Amico.
L’incontro si svolgerà anche alla presenza di Luigi Petracca, direttore Generale ARPA Molise.
Paolo Palangio, direttore della sezione aquilana dell’INGV presenterà il progetto MEM (Interreg IIIA-Adriatic Cross Border Operational Program), un progetto europeo in cui la Regione Abruzzo è leader partner e l’INGV coordina il programma di attuazione del progetto. La finalità del progetto MEM è quella di realizzare una rete interferometrica di monitoraggio elettromagnetico a larga banda nel territorio della Regione Abruzzo e della Regione Molise.
Antonio Meloni, direttore della sezione Geomagnetismo e Aeronomia dell’INGV parlerà di campi elettromagnetici naturali.
La manifestazione del 8 giugno e l’inaugurazione del’Osservatorio di Geomagnetismo di Duronia, dichiara il Dott. Paolo Palangio, testimonia lo spirito di servizio che anima la collaborazione tra i paesi dell’area Adriatica, Italia Serbia e Albania. La nascita della nuova struttura è frutto della cooperazione scientifica tra i principali partner del progetto MEM quali l’Università di Tirana, l’Istituto Geomagnetico di Belgrado, l’Università di Ferrara, l’INGV e soprattutto degli enti locali quali il Comune di Duronia, l’ARPA molise e la Regione Molise che hanno reso possibile l’insediamento del centro a Duronia.
Consultare anche la Scheda sui Campi elettromagnetici ambientali