TikTok, l’app più scaricata al mondo e preferita soprattutto dai giovanissimi, è al centro di due indagini avviate, di propria iniziativa, dal Garante privacy irlandese. La Data Protection Commission di Dublino, da dicembre, è il principale “cane da guardia” di TikTok nell’Unione europea per quanto riguarda la conformità al GDPR.
TikTok, perché al centro di 2 indagini del garante privacy irlandese?
Le due indagini riguardano la conformità ai requisiti GDPR relativi al trattamento dei dati personali dei bambini e ai trasferimenti di dati in Cina.
In particolare la prima esaminerà:
- la conformità dell’app alla protezione dei dati fin dalla progettazione e ai requisiti predefiniti del GDPR in relazione al trattamento dei dati personali per gli utenti di età inferiore ai 18 anni.
- e alle misure di verifica dell’età (age verification) per le persone di età inferiore ai 13 anni.
“Alcuni dati degli utenti dell’UE potrebbero essere accessibili in Cina”
La seconda indagine si concentrerà sui trasferimenti da parte di Tiktok di dati personali in Cina e sulla conformità dell’app ai requisiti del GDPR per i trasferimenti di dati personali verso paesi terzi. Questo filone di indagine segue le preoccupazioni espresse dalla responsabile della privacy irlandese, Helen Dixon, secondo la quale alcuni dati degli utenti dell’UE potrebbero essere accessibili da “ingegneri della manutenzione e dell’intelligenza artificiale in Cina“.
L’age verification introdotta anche in Italia
Per quanto riguarda l’age verification, TikTok l’ha introdotta anche in Italia, dopo il provvedimento di blocco imposto dal Garante privacy italiano per impedire l’iscrizione degli under 13.
Così, dal 9 febbraio l’app ha chiesto a tutti gli utenti in Italia di dichiarare, in modo arbitrario, la propria età per poter accedere, in molti hanno visto questa modalità come la soluzione per la verifica dell’età e così l’impossibilità per gli under 13 di usare più il social.
Ma la misura non è efficace. Per questo motivo, Ginevra Cerrina Feroni, vicepresidente dell’Autorità Garante Privacy, è tornata suonare la sveglia a TikTok: “Individuare con massima priorità la soluzione per verificare con certezza l’età degli utenti under 13”.
TikTok sta implementando il crowdsourcing per la verifica dell’età
Ecco la soluzione che TikTok sta implementando dopo l’intervento del Garante:
- Il crowdsourcing, letteralmente “voce della folla”, ovvero uno schema che consiste nel mantenere l’attuale autocertificazione, rimettendo alla comunità degli utenti l’accertamento di possibili violazioni della soglia di età, e la successiva notifica di casi singoli al gestore attraverso un pulsante.
In attesa di conoscere l’esito dell’indagine del Garante privacy irlandese anche sull’efficacia o meno di questo sistema di age verification, è sempre più necessario diffondere la consapevolezza nell’uso dei social e del web in generale. Media education e cultura della protezione dei dati su Internet sono le altre “soluzioni” non tecniche da adottare il prima possibile a scuola e in famiglia.
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