Le Monde: si rifà avanti anche Prisa. Lunedì l’offerta per salvare il quotidiano francese

di Antonietta Bruno |

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Le Monde

A pochi giorni dal termine fissato dal Consiglio di Sorveglianza di ‘Le Monde‘ per l’acquisizione dello storico quotidiano francese, si rifà avanti il gruppo spagnolo Prisa, già detentore del 15% del capitale ma, al momento, frenato da diversi problemi economici.

 

Da alcune indiscrezioni riportate su Les Echos però, pare Prisa, che in un primo momento aveva appunto manifestato contrarietà all’acquisto, sia ora interessato a partecipare alla ricapitalizzazione del quotidiano. Starebbe, insomma, lavorando per mettere a punto un’offerta da presentare lunedì prossimo (ultimo giorno utile per farlo) al Consiglio di Sorveglianza e per questo, si sarebbe messa in contatto con l’istituto bancario Calyon. Resta però ancora poco chiaro se il gruppo spagnolo intenda realmente procedere autonomamente o in cordata con Claude Perdriel, proprietario del Nouvel Observateur e a sua volta alleato con France Telecom per presentare una congrua offerta d’acquisto.

 

Oltre a Prisa e ai già ‘concorrenti’ Claude Perdriel, Matthieu Pigasse e Pierre Bergè, nelle ultime ore è spuntato anche il gruppo Lagardere che ha annunciato il suo interessamento a negoziare sulla cessione delle sue quote nel gruppo Le Monde. Orange, che fa capo a France Telecom, si è già fatta avanti comunicando a Lagardere il suo interesse.

Il gruppo fondato da Jean-Louis Lagardere possiede il 17,3% del gruppo Le Monde ed il 34% de Le Monde Interactif, la filiale internet del prestigioso quotidiano francese che rischia l’insolvenza a luglio.

Secondo quanto ha riferito il suo portavoce, Ramzi Khiroun,  Arnaud Lagardere intenderebbe uscire da Le Monde. “Siamo disponibili – ha sottolineato in una nota – ad avviare una discussione con un acquirente che desidera salvare Le Monde ma prendendo in considerazione il fatto che il gruppo Lagardere intende conservare i propri interessi“.

 

Rispetto a Stephane Richard, direttore generale di France telecom, casa madre di Orange, viene però precisato che questo “è il solo ad avere un approccio pragmatico nel dossier Le Monde”.

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