Rai: prosegue la protesta del Comitato di redazione del Tgr campano per i previsti tagli alla rubrica ‘Neapolis’. Anche l’Agcom prende posizione

di Antonietta Bruno |

Italia


TGR Neapolis

Si fa sempre più caldo il clima di protesta degli operatori del settore per quanto riguarda la chiusura della rubrica scientifica ‘Neapolis‘ e di un’edizione del Tgr nella regione Campania. Malcontenti generali dei lavoratori dell’Agcom, che trovano il pieno sostegno dei sindacati di categoria, a partire dalla Uilca, e che si sono fatti sentire anche nei giorni scorsi, a seguito delle decisioni prese dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni relative all’eliminazione della portineria della sede napoletana, come è già stato fatto per il centralino e alla riorganizzazione della struttura senza prima pianificare le attività degli uffici nelle sedi di Napoli e Roma.

 

Ma quelli che verranno a mancare, non saranno solo dei servizi, ma anche posti di lavoro in quanto, come sottolineato dal segretario della Uilca Agcom Vito Mastrorilli, “l’eliminazione della portineria comporta inevitabilmente la diminuzione del personale nella sede napoletana, i cui uffici saranno fusi ad altre sedi privati, e il licenziamento, il prossimo 30 giugno, dei sette addetti impiegati. Dipendenti di una società che lavora esclusivamente per l’Agcom”.

 

“La sede di Napoli è la sede principale dell’Autorità alla quale – ha sottolineato ancora Mastrorilli – con l’ultima consiliatura sono state sottratte molte funzioni destinate alla sede secondaria di Roma. Ad essere colpiti da tale decisione, sarà – prosegue Mastrorilli – la professionalità dei lavoratori della sede di Napoli e quell’indotto che in Campania, dà lavoro a qualche centinaio di persone”.

 

“Le azioni avviate dall’attuale Consiglio, il cui mandato scadrà tra circa due anni – conclude il sindacalista – sono probabilmente propedeutiche alla chiusura definitiva della sede con grave danno per i lavoratori, per la città e l’intera regione Campania la quale, attraverso l’Irap che l’Agcom non verserà più all’ente regionale, perderà circa 3 milioni di euro all’anno”.

 

Sulla questione sono intervenuti anche i commissari dell’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni Roberto Napoli e Nicola D’Angelo. I due, con una lettera inviata al presidente dell’organismo di garanzia, Corrado Calabrò, hanno chiesto di intervenire sulla Rai nel quadro degli obblighi del contratto di servizio.

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