Italia
Si terrà il prossimo 5 luglio, dalle 10.30 alle 17.30, presso lo Spazio Europa, in via IV Novembre 149, Roma, l’incontro “Agenda europea del digitale: il piano di azione europeo per la crescita e il benessere“, organizzato dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea e dalla Direzione Generale Società dell’Informazione e Media.
Il convegno sarà l’occasione per divulgare ed analizzare i principali elementi dell’Agenda Europea del Digitale – dalle sfide sociali alle nuove opportunità del digitale, dalle criticità dell’accesso alla Rete al nodo della proprietà intellettuale nell’Internet Economy e al ruolo della ricerca – e per gettare le basi per una collaborazione proficua tra tutti gli attori del settore.
Nel definire le priorità della Digital Agenda, la Commissione europea ha previste sette linee d’azione, attraverso cui massimizzare l’impatto delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Nei prossimi mesi, dunque, la Ue affronterà problematiche quali la mancanza di investimenti nelle reti e la frammentazione dei mercati: deve essere fatto di più per agevolare gli investimenti nelle nuove reti a banda larga ultra-veloce – che saranno il fulcro dell’economia del futuro – e per superare il mosaico di legislazioni da cui è attualmente composta l’Europa, che deve inoltre fare i conti con una cronica mancanza di competenze e con un deficit di alfabetizzazione in uno dei settori cruciali per la competitività.
Queste carenze portano all’esclusione di moltissimi cittadini dai processi di crescita e produttività e impediscono all’Europa di pensare con una sola testa quando si tratta di risolvere sfide sociali che riguardano ogni singolo paese, dall’invecchiamento della popolazione ai cambiamenti climatici.
Alle sfide sociali, si aggiungono quindi quelle tecnologiche che riguardano, in particolare, la pirateria, che porta a un calo di fiducia dei cittadini verso gli strumenti digitali: la Ue sarà più incisiva nella lotta alle nuove forme di cybercrime e nell’assicurare la resistenza delle infrastrutture ad attacchi di sempre maggiore portata ed estensione.
E che dire, infine, della ricerca, a cui l’Europa continua a destinare sempre meno risorse? La Ue, appare ormai evidente, non riesce più – come fece ad esempio negli anni 90 col GSM – a trasformare i vantaggi intellettuali della ricerca in competitività e innovazione sul mercato.
Tutti questi temi saranno al centro di una serie di incontri di consultazione in tutti gli Stati membri, per dialogare ed ascoltare i referenti dei governi nazionali, le imprese, le università, i centri di ricerca le organizzazioni del territorio.
In Italia la delegazione della DG Informazione e società dell’Informazione e Media sarà guidata da Mario Campolargo, Direttore “Tecnologie Emergenti e Infrastrutture”.
I lavori dell’incontro del 5 luglio a Roma, moderati dal direttore di Key4biz Raffaele Barberio, inizieranno coi saluti di Lucio Battistotti (Rappresentanza in Italia della Commissione Europea) e vedranno la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, delle imprese, dell’università e ricerca e saranno introdotti dalle relazioni di Mario Campolargo e Renzo Turatto (Capo Dipartimento Digitalizzazione e Innovazione Tecnologica del Ministero per la PA).
La mattinata inizierà
La prima sessione di lavori, sul tema ‘Accesso, nuovi servizi e nuove opportunità’, vedrà gli interventi di Lucilla Sioli (Commissione europea), Roberto Sambuco (Ministero Sviluppo Economico), Antonello De Tommaso (Agcom) e Mario Dal Co (Ministero per la PA e l’Innovazione).
Nel pomeriggio la seconda sessione dei lavori, nella quale si discuterà di ‘Mercato unico digitale, proprietà intellettuale e fiducia nell’era dell’Internet economy’ con Federico Poggi (Commissione Europea), Luigi Perissich (Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici), Gino Giambelluca (Banca d’Italia) e Piero Attanasio (Associazione Italiana Editori).
La terza Sessione, su ‘Ricerca e sviluppo al servizio delle sfide digitali’ si articolerà con gli interventi di Franco Accordino (Commissione europea), Fausto Giunchiglia (Università di Trento), Angelo Lino Del Favero, (Federsanità) e Vincenzo Raffaelli (CNR).