Rai: nuovo rinvio del Cda per irregolarità sulle presentazioni dei nuovi candidati alla guida delle consociate

di Antonietta Bruno |

Italia


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Slitta al prossimo sette di luglio la seduta del Cda della Rai che si sarebbe dovuta tenere questa mattina per approvare alcune nomine delle consociate e i piani di produzione e trasmissione. Il nuovo rinvio, è stata quasi una scelta obbligata da parte del presidente Paolo Garimberti a seguito della breve ma accesa opposizione da parte dei consiglieri Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten, venuti a conoscenza, a quanto pare in modo del tutto casuale,  della consegna da parte del dg Rai di un ‘pacchetto’ di nomine da votare nella seduta odierna, per le consociate Sipra, Rainewco e Rai cinema.

 

Notizia inaspettata per Nervo e Van Straten, che si sono appellati al fatto che le ultime sono state presentate fuori dai termini previsti e fissati ora, per analizzare i nuovi contenuti della documentazione, entro e non oltre lunedì 5 luglio. Inoltre, nel caso in cui il direttore generale Mauro Masi  dovesse confermare le proposte di nomina in questione, i due hanno già annunciato di disertare i lavori del prossimo Cda e denunciare “la sistematica distruzione di un’azienda di servizio pubblico, alla Vigilanza e all’opinione pubblica”.

 

E mentre le polemiche avanzano, arrivano anche le prime indiscrezioni sui nomi inseriti nel ‘pacchetto incriminato’ che prevedrebbe, per quanto riguarda la consociata Sipra, Giuliano Urbani presidente, l’attuale dg Aldo Reali amministratore delegato e i tre consiglieri Miccio, Zanello e Galoppi. Per la Rainewco,  l’attuale consigliere per le relazioni istituzionali alla Farnesina Antonio Bettanini presidente e Claudio Cappon amministratore delegato. Per Raicinema, Franco Scaglia presidente, l’attuale dg Paolo Del Brocco come amministratore delegato e direttori generali Luigi De Siervo e Giuseppe Sturiale, dirigente alle Risorse umane. Per quanto riguarda invece le due nomine da mettere al voto per quanto riguarda i Servizi Parlamentari, la condirezione andrebbe a Giovanni Masotti, con Giuliana Del Bufalo, e la presidenza di Rai premium (quella affidata a Paolo Ruffini prima del reintegro alla direzione di RaiTre), a Roberto Sergio.

 

Un argomento caldo quello delle nuove nomine Rai, così come lo è stato e lo è tutt’ora quello che riguarda la pubblicazione dei compensi nei titoli di coda dei programmi.

Emendamento tra i più discussi, già approvato dalla Commissione di Vigilanza e sul quale è intervenuto nella giornata di ieri, anche il presidente dell’Autorità garante per la privacy, Francesco Pizzetti. “Si alla trasparenza degli stipendi Rai – ha detto – ma solo attraverso il sito dell’azienda”, così come proposto dal presidente della Vigilanza Sergio Zavoli, che ora auspica che analoghe posizioni vengano espresse dalle altre autorità investite del tema dal direttore generale della Rai Mauro Masi, l’Agcom e l’Antitrust.

 

Su una questione così controversa – ha detto infatti Zavoli – a me premeva il giudizio, non il pregiudizio: dire cioè esplicitamente a quali condizioni mi pareva legittimo fare anzitutto la scelta della trasparenza, e poi chiarire come dar forma al principio. Per questa ragione ho chiesto che la modalità formale fosse quella di pubblicare il dovuto sul sito della Rai e non in coda ai programmi. Sarei ovviamente soddisfatto se all’autorevole opinione del Garante per la Privacy seguissero, omologhe, quelle dell’Agcom e della Concorrenza”.

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