La cybersecurity è diventato uno dei temi centrali della riunione del G20 dei ministri del digitale, svoltasi oggi a Trieste, dopo l’attacco informatico ai sistemi informatici della Regione Lazio e di altre grandi aziende private italiane.
“Riguardo alla sfida della sicurezza digitale è necessario rafforzare la risposta dei governi. Le minacce alla sicurezza e al flusso dei dati possono compromettere il processo di innovazione e rallentare l’adozione di nuove tecnologie. Queste azioni rischiano di minare la fiducia dei cittadini nelle organizzazioni e nella tecnologia”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, nel suo discorso introduttivo.
Colao: “Il cloud nazionale una delle soluzione per aumentare la resilienza”
Il ministro Vittorio Colao ha preferito non commentare lo specifico cyber-attacco alla Regione Lazio, ma ha detto che: “questi attacchi ransomware possono accadere anche in altre Regioni in Italia, in Europa e in qualsiasi altro Paese del mondo. Il rischio è ovunque in ogni parte del mondo.” Così ha elencato tre soluzioni.
- “Potenziare in larga scala i data center per consentire una difesa efficace.
- Incrementare processi di organizzazione e di controllo e diffondere la cultura della sicurezza nelle aziende pubbliche e private, con anche verifiche e test di auto-hackeraggio per verificare il livello di sicurezza.
- Accelerare l’ambiente cloud per avere una migliore resilienza”. Tra quanto tempo? “Noi stiamo lavorando molto intensamente e credo che siamo in dirittura d’arrivo al progetto di Cloud Nazionale, in cui inserire anche i dati delle autorità locali”, ha annunciato il ministro Colao.
Da oggi al via l’Agenzia per la cybersicurezza con la nomina dei vertici e il trasferimento di 60 persone dal Dis e da Aisi
Il Governo italiano, questo pomeriggio, con la nomina dei vertici, renderà subito operativa l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale attraverso i decreti attuativi con i quali si trasferiranno circa 60 persone dal Dis (il Dipartimento per le informazioni di sicurezza) e da Aisi (l’Agenzia di sicurezza interna) alla nuova Agenzia. Sono i massimi esperti italiani di cybersicurezza, gli stessi che, in queste ore, stanno affrontando il più grande attacco cyber della storia del nostro Paese. Anche per questo è possibile che il Governo scelga già alla fine di questa settimana il nuovo direttore: in pole position c’è il professor Roberto Baldoni, tra i massimi esperti italiani di sicurezza informatica, che dal 2017 ricopre il ruolo di vice direttore del Dis.
Colao: “Con l’Agenzia ci siamo mossi ben prima dei recenti attacchi informatici. Nel Pnrr 600 milioni per la sicurezza informatica nella Pa, ma è più un tema di risorse umane e skill che di soldi”
Sulla sicurezza digitale il Governo italiano si è mosso ben prima dei recenti attacchi hacker. “Il Governo si è mosso e in modo deciso” ha detto il ministro per l’innovazione e la transizione digitale in merito all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale.
“Stiamo colmando, grazie al sottosegretario Franco Gabrielli il gap di qualche anno in pochi mesi”, ha affermato Colao e ha ricordato che per la sicurezza informatica nella Pa “ci sono 600 milioni dal PNRR, ma è più un tema di risorse umane e skills che di soldi”.
La dichiarazione finale del G20 dei ministri del digitale
La riunione dei ministri del digitale del G20 a Trieste si è conclusa oggi. Sono stati il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e il ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao, insieme alla sottosegretaria al ministero dello Sviluppo economico Anna Ascani, ad accogliere i delegati alle politiche digitali dei Paesi membri.
Ascani: “Innovare è un atto politico tutt’altro che neutro”
“È cruciale per noi, parlando di G20, che la transizione digitale accompagni soprattutto le piccole e medie imprese che nel nostro Paese sono oltre il 90% del tessuto imprenditoriale. Altrettanto importante e’ garantire a tutte e tutti, a tutte le imprese sul territorio una connettivita’ veloce, stabile e sicura”. Lo ha sottolineato il sottosegretario allo Sviluppo economico, Anna Ascani. Da parte italiana, inoltre, e’ stato posto al centro del dibattito “il tema della protezione digitale dei minori e – ha aggiunto Ascani – sono orgogliosa che sia stata l’Italia a porre al centro questo tema. Innovare è un atto politico non solo tecnico“.
Al termine della Ministeriale saranno pubblicati i documenti elaborati nel corso del dibattito di questi mesi, e in cui sono illustrate le esperienze e i modelli adottati dai Paesi membri e Paesi invitati, tra cui il Compendio sull’uso degli strumenti digitali per assicurare la continuità nei servizi pubblici, la Raccolta di pratiche G20 sull’identità digitale e l’Indagine sulla regolamentazione agile nei Paesi G20.
G20, Colao: “Lavorare per aumentare uso identità digitale”
Il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao, ha presieduto la sessione “Digital Government”.
“Dobbiamo lavorare per aumentare l’uso dell’identita’ digitale, per lo sviluppo di schemi di identificazione elettronica che siano interoperabili tra piattaforme, settori e confini”. Ha sottolineato Colao. “L’identità digitale”, ha spiegato, “aiuta a rafforzare la relazione di fiducia che deve esistere tra cittadini e governo, a maggior ragione dopo la pandemia. Penso ai certificati di vaccinazione digitali dell’Ue, ad esempio. In un lasso di tempo notevolmente breve, un’infrastruttura di interoperabilità per l’autenticazione del certificato Ue digitale”.
Per approfondire:
Governo digitale: i punti salienti della Dichiarazione Ministeriale del G20