“Imaginarea” è la finestra quotidiana di Inarea, la società di design, leader nel campo del branding, che ci accompagnerà quotidianamente con immagini e storie, scandendo ricorrenze, curiosità ed eventi legati a quella particolare data..
Sembra che la prima versione di “Moby Dick” (1851) di Herman Melville sia stata corrotta da una serie di errori di copiatura e passaggi di mano. Il risultato è stato che il racconto più famoso a tema balena di tutti i tempi, sia stato – sin dall’inizio – un vero e proprio guazzabuglio editoriale.
La parola, anche quella scritta, pecca infatti di una cosa: è sempre interpretabile. Così, il Giappone, può decidere di interpretare ‘liberamente’ una deroga contenuta nel documento del 1982 che regolava la caccia alle balene: vietata per scopi commerciali, ma consentita per quelli scientifici. Un vizio di forma che è stato all’origine di anni di cacce non autorizzate e di richiami diplomatici all’impero del Sol Levante, mossi in primis dall’Australia.
Arriva però qualche elemento che ci fa capire quale delle due versioni fosse la più ‘aderente’ al vero: nel 2019 il Giappone abbandona la Commissione per la salvaguardia delle balene. Se le parole non sempre sono inequivocabili, i gesti, forse, lo fanno molto meglio. E hanno quella straordinaria capacità di riuscirci in un baleno. Riavvolgiamo il nastro!…