eSECURITY: cresce la minaccia spyware, in sei mesi del 50%

di Flavio Fabbri |

VINTI

Lo spyware è ben lungi dall’essere innocuo – ha affermato Ralf Benzmüller, esperto di sicurezza e Manager dei G Data Security Labs – i criminali prendono sempre più di mira i dati sensibili come quelli di carte di credito, password e login delle eMail piuttosto che dei giochi online“. Questo lo scenario allarmante che emerge dall’ultimo rapporto di G Data, società tedesca che si occupa di soluzioni per l’Internet security a livello globale, dove risulta che il furto di dati personali è una delle attività più lucrose negli ultimi tempi per i criminali informatici.

I programmi di spyware negli ultimi sei mesi si sono diffusi enormemente, aumentando la loro presenza in rete del 50% rispetto all’anno passato e al torbido mercato del malware, frutto probabilmente di un parallelo aumento delle attività online dei cittadini, che comprano sempre più sui canali dell’eCommerce e utilizzano più assiduamente i servizi di eBanking.

I cybercriminali fanno ampio uso di software spyware, infatti, per appropriarsi indebitamente dei dati personali degli utenti di Internet, riuscendo grazie ad un comune Trojan ad istallare nei loro Pc i file maligni che poi recuperano informazioni sensibili. “Il loro scopo – ha spiegato Benzmüller – è quello di convertire questi dati in denaro. Anche codici per software molto costosi sono particolarmente ricercati“.

Con i dati rubati di una credit card si può, ad esempio, fare spesa in qualsiasi store online e rivenderli magari. Come dimostrano le analisi condotte dai G Data SecurityLabs, gli utenti Windows sono particolarmente a rischio con il 99,4% degli attacchi condotti contro il sistema operativo di Microsoft, che è il più diffuso al mondo. Lo 0,4% sono attacchi via web, mentre il restante 0,2% riguarda altri sistemi operativi.
 

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