Italia
E’ stata denominata operazione ‘Match Point‘ e ha portato all’arresto di 19 persone, tutti residenti nei territori di Roma, Pisa, Cosenza e Siracusa e tutti a vario titolo accusati di contraffazioni di carte di credito e truffe via internet.
Nel corso delle indagini condotte dall’Arma dei Carabinieri del Nucleo investigativo di Roma, ma che rientrano nella più vasta operazione già avviata lo scorso mese di maggio e che portò l’arresto di altre 23 persone di diversa nazionalità e componenti di una banda internazionale di hacker specializzati nel sottrarre e clonare, attraverso canali criptati, codici e password delle banche dati di tutto il mondo per poi vendere le informazioni acquisite, i militari dell’Arma hanno potuto accertare l’esistenza di una organizzazione ben strutturata.
Gestita da un pregiudicato calabrese ex collaboratore di giustizia, la banda, negli ultimi tempi aveva messo in piedi un colossale giro di affari grazie all’alleanza stretta con gruppi di hacker russi specializzati nel furto di dati informatici, che avvenivano mediante intrusioni sui server di importanti società finanziarie, e nella gestione di un florido mercato clandestino di informazioni riservate su carte di credito e conti correnti in favore di organizzazioni criminali operanti in tutto il mondo.
Il gruppo criminale attivo in Italia, acquistava su chat criptate i dati necessari per falsificare carte di credito, documenti d’identità, buste paga, atti societari, con cui venivano svolte decine e decine di truffe online e in danno di istituti bancari ed esercizi commerciali.
Tra i cittadini truffati, figurano anche numerosi utenti della rete alla ricerca di case di villeggiatura per la stagione estiva.
Ma il lavoro delle forze dell’ordine non finisce qui e un’altra importante operazione, stavolta per bloccare un traffico di materiale pedopornografico, è stata portata a termine alle prime ore dell’alba di oggi, da parte degli investigatori del Nit di Siracusa (Nucleo investigativo telematico specializzato nel contrasto alla pedofilia online) e dei Carabinieri di Firenze.
‘Vince l’arcobaleno‘ è stato definito l’intervento avviato a seguito di una denuncia di ‘telefono arcobaleno’ e che ha portato al sequestro del sito internet illegale e ricostruito i movimenti finanziari di 166 transazioni di pagamento per l’acquisto di materiale pornografico infantile e all’identificazioni di centinaia di ‘clienti’ residenti Italia, Germania, Francia, Svizzera, Olanda, Belgio, Regno Unito, Danimarca, Austria, Francia, Stai Uniti, Canada e Messico.
Il ricco archivio messo a disposizione dell’utenza della rete grazie a un server svizzero, era composto di oltre undicimila fotografie e numerosi video e aveva generato oltre 1,3 milioni di contatti, con circa diecimila visitatori al giorno.
Ai ‘clienti’ erano offerte anche foto ad alta definizione dei book pedopornografici in vendita sul web.
Dalle indagini è emerso, altresì, che il materiale proveniva da registrazioni effettuate dagli stessi indagati tra i quali anche un ex insegnante ed ex assessore cinquantasettenne di Chioggia sospettato di essere complice e fotografo del proprietario del sito web, durante alcuni viaggi fatti in Romania, Tunisia e Malta degli indagati. I ragazzini ripresi, tutti extracomunitari e conosciuti nelle vacanze all’estero, ricevevano come ‘compensi’ ricariche telefoniche, biciclette, abbigliamento, scarpe e cellulari.
Nell’ambito della stessa operazione, il gip di Firenze Pietro Ferrante, su richiesta del procuratore Giuseppe Quattrocchi e del sostituto Vincenzo Ferrigno, ha disposto la custodia cautelare in carcere, tra gli altri, di un commercialista sessantacinquenne di Calenzano (Firenze), che dalla propria abitazione gestiva via internet il commercio di pedopornografia e il sequestro di uno di uno studio professionale di Montecatini Terme.