WEB: individuate sei nuove smart drug vendute online. Giorgia Meloni, ‘Più informazione e prevenzione’

di Flavio Fabbri |

VINTI

Cresce il consumo e il numero delle smart drug in Italia, con un aumento del 500% in pochissimi anni, grazie anche alla facilità di acquisto su Internet. Sei le nuove sostanze messe in vendita in questo giorni e individuate e analizzate dalle autorità sanitarie nazionali. Ovviamente, oltre al web, ci sono anche i negozi veri e propri, gli smart shop, che vendono bustine fino a 4 dosi per soli 25 euro e si trovano praticamente in tutte le grandi città.

A lanciare l’allarme è il ministro della Gioventù in persona, Giorgia Meloni, che avverte: “C’è bisogno di informare maggiormente sui rischi di queste sostanze, troppo spesso considerate una facile scorciatoia per ottenere risultati più brillanti nello studio o migliori prestazioni sui campi sportivi. La consapevolezza è ancora l’arma migliore per fare prevenzione“.

Prezzi bassi e reperibilità immediata sembrano essere il segreto del successo di queste sostanze stupefacenti. La gran parte delle quali, in genere, sono realizzate a partire da ingredienti naturali e sempre più spesso sono utilizzate per sballarsi un po’ o per aumentare le proprie capacità, percettive e fisiche, da parte di giovani come da ultra quarantenni in cerca di emozioni forti ‘low cost‘.

Secondo l’Osservatorio fumo, alcol e droga dell’Istituto superiore di Sanità, la vendita online è inoltre la più insidiosa, perché è al di fuori di qualsiasi controllo. I siti web che vendono smart drug consentono acquisti anonimi a prezzi decisamente concorrenziali, mentre il cliente è più esposto ai rischi, soprattutto per la scarsa informazione. Soltanto il 50% dei siti fornisce notizie mediche e informazioni sul dosaggio da rispettare e sull’uso sicuro di queste sostanze.

Il problema, secondo molti esperti, è che le droghe definite smart non sono perseguibili dalla legge perché non presenti nelle tabelle legislative che classificano le sostanze stupefacenti e psicotrope proibite, per un mercato mondiale che vale oggi oltre 800 milioni di euro.
 

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