Una proposta di legge per le smart city americane
È la terza volta negli ultimi anni che viene presentata al Congresso una proposta di legge per le infrastrutture di nuova generazione nelle smart cities e forse è quella buona, secondo un articolo pubblicato su smartcitiesdive.com.
La volta buona perché la legge in questione, “Smart Cities and Communities Act”, potrebbe essere inserita nel provvedimento sulle infrastrutture recentemente approvato dal Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ed essere finanziata con un fondo iniziale da 1,1 miliardi di dollari.
Lo “Smart Cities and Communities Act” potrebbe fornire risorse tecniche e finanziarie ai governi locali per implementare i progetti smart city, specialmente a favore delle comunità suburbane e rurali. Migliorerebbe anche la gestione federale dei programmi smart city attraverso rapporti coordinati con gli enti locali sull’utilità delle nuove tecnologie.
L’auspicio, per i democratici che hanno presentato il disegno di legge alla Camera, è che trovi un posto al più presto nel provvedimento sulle infrastrutture in discussione a Capital Hill, che prevede una spesa generale da 1.200 miliardi di dollari (di cui, 312 miliardi in infrastrutture per i trasporti – anche elettrificazione della mobilità – e altri 266 miliardi per la banda larga, l’ambiente, la rete idrica e quella energetica).
Un nuovo modello di sviluppo urbano, soprattutto per i centri più piccoli
Questa legge, ha spiegato nell’articolo Steve Crout, dello Smart Cities Council Policy Committee, contribuirà a promuovere la sviluppo tecnologico delle città in diversi modi, tra cui nuove risorse per i programmi di innovazione e ricerca nelle tecnologie di nuova generazione, per formare nuova forza lavoro nelle smart city, per coordinare le risorse tecniche a disposizione degli uffici pubblici federali, per rendere più efficaci gli interventi a livello di comunità e territorio, per sviluppare nuovi standard e maggiore interoperabilità.
Le comunità più piccole, ad esempio, non possono competere con i centri urbani più grandi e più ricchi in termini di dispiegamento di nuove tecnologie, wireless o sensoristiche, di monitoraggio/gestione del traffico e dell’ambiente, perché non ne hanno le risorse finanziarie e le competenze tecniche.
Il disegno di legge si propone proprio di colmare questo divario tra ordini di grandezza diversi delle città e delle comunità urbane, favorendo un recupero più rapido del terreno perduto da parte delle aree urbane più piccole.
Più cybersecurity e più privacy
Integrato al suo interno, inoltre, c’è anche un vincolo: per dar vita ad una smart city, serve prima di tutto un elevato livello di cyber sicurezza delle sue infrastrutture.
La proposta di legge, infatti, prevede la nascita di una task force dedicata alla sicurezza informatica delle soluzioni adottate e delle infrastrutture nuove e vecchie, affinché anche gli enti pubblici siano dotati degli strumenti di cyber difesa migliori.
Altro fattore di non poco conto, infine, è la privacy. Lo “Smart Cities and Communities Act” invita i Governi locali a rafforzare con ogni mezzo consentito dalla legge la tutela dei dati personali dei cittadini, sempre più esposti all’impiego delle nuove tecnologie, tra cui l’internet delle cose e le software technologies.