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È attesa per queste ore la decisione di Nuova Delhi sul possibile bando dei servizi Blackberry nel Paese.
Il governo indiano aveva dato tempo fino al 31 agosto alla società canadese RIM, che produce il celebre dispositivo, per trovare una soluzione che permettesse alle autorità del Paese di monitorare la posta elettronica e la messaggeria istantanea degli utenti, pena il bando dei servizi. Questo pomeriggio, quindi, RIM ha presentato le proprie proposte per consentire l’accesso e il monitoraggio delle informazioni scambiate attraverso il Blackberry dagli utenti indiani. Le proposte, ha affermato il ministro degli Interni, verranno rese imemdiatamente operative anche se la loro fattibilità verrà valutata in seguito. Il governo indiano starebbe anche studiando un sistema per consentire l’esecuzione dei servizi tramite server situati nel Paese.
Secondo il governo, il sistema utilizzato attualmente dal dispositivo potrebbe aiutare i terroristi ad organizzare attentati come quello costato la vita a 166 persone nel 2008 a Bombay, contribuendo a destabilizzare il Paese.
Se l’India decidesse di mettere al bando i servizi Blackberry, sarebbe però il primo Paese a farlo, nonostante siano molti i governi ad aver preso di mira il dispositivo.
Anche secondo gli Emirati Arabi, che stanno pensando a una nuova legge per salvaguardare i consumatori (leggi, controllare le comunicazioni), il Blackberry pone seri rischi per la sicurezza nazionale: a differenza di altri smartphone, infatti, è più difficile da intercettare dal momento che il dispositivo è l’unico che esporta immediatamente i suoi dati all’estero sui BlackBerry Enterprise Server (Bes), progettati per impedire l’intercettazione delle comunicazioni.
Ad aprile, anche il Bahrain aveva messo in guardia contro lo scambio di notizie locali attraverso il software messenger del celebre dispositivo prodotto dalla canadese RIM, attirando le critiche dell’associazione per la libertà di stampa Reporters senza frontiere, che teme che anche altri paesi del Golfo possano seguire questa scia, cercando di frenarne l’uso.
Secondo gli osservatori sarà tuttavia improbabile che il governo opti per una messa al bando dei servizi. Le proposte avanzate da roRIM potrebbe convincere le autorità indiane ad arrivare a una soluzione condivisa. Opzione su cui sembrerebbe d’accordo anche il ministro delle comunicazioni Sachin Pilot, che ha affermato: “Ci sono discussioni in corso. Il nostro obiettivo non è quello di chiudere i servizi”.
A differenza dei rivali Nokia e Apple, RIM utilizza potenti codici per criptare i messaggi, attraverso un sistema che permette all’utente stesso di creare una propria chiave, a cui l’azienda non ha accesso in alcun modo.
Ed è proprio la sicurezza dei sistemi di cifratura ad aver reso il dispositivo celebre tra i manager di tutto il mondo, che lo utilizzano per comunicare e lo considerano ormai uno strumento indispensabile per il business.
In India, il Blackberry è utilizzato da circa un milione di persone, su 41 milioni di utenti in tutto il mondo.
La società canadese spera di convincere i governi più conservatori ad abbandonare l’idea di un divieto dei servizi per non apparire agli occhi del mondo come paesi nemici del business, rafforzando al contempo la reputazione del suo dispositivo ‘a prova di intercettazione’.