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5G e Smart City, Suigo (INWIT) ‘Momento propizio con il PNRR, ma serve un approccio sistemico’

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L'onorevole Enza Bruno Bossio, Davide Serritella e Claudia Porchietto fra i partecipanti del TalkFor5G “Ready & Start! La smart city è connessa”.

Questo è un momento storico molto interessante per affrontare il tema delle smart city, grazie allo sviluppo del 5G, tecnologia abilitante fondamentale dal punto di vista delle infrastrutture di rete e dei nuovi servizi verticali connessi con il nuovo standard, e all’imminente arrivo dei primi fondi del Recovery Plan. “Ma serve un approccio sistemico, perché la pandemia ha cambiato le nostre vite e il modo di vivere delle nostre città. Le smart cities saranno strategiche per il rilancio economico e la ripresa grazie ai fondi del PNRR, che dovranno essere pianificati in modo sempre più efficiente mettendo i cittadini al centro”. Lo ha detto Michelangelo Suigo, Direttore Relazioni Esterne Comunicazione & Sostenibilità di Inwit, in occasione del sesto TalkFor5G promosso da Fondazione Ottimisti & Razionali e INWIT dal titolo “Ready & Start! La smart city è connessa”.

Chi c’era al Talk

Al talk hanno partecipato i rappresentanti della Camera dei Deputati on Vincenza Bruno Bossio (PD), Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, on Claudia Porchietto (FI), Commissione Finanze, e  on Davide Serritella (M5S), Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, degli enti locali Alessandro Porto, Assessore all’innovazione tecnologica e Smart cities del Comune di Catania, Eugenio Seccia, Assessore all’innovazione tecnologica del Comune di Pescara, e Michelangelo Suigo, Direttore Relazioni Esterne Comunicazione & Sostenibilità di Inwit.

“INWIT sta fornendo il suo contributo allo sviluppo capillare del 5G, e quindi delle smart cities, con nuove torri e con micro-coperture dedicate indoor e outdoor con sistemi Distributed antenna system (Das) e small cells – ha dichiarato Michelangelo Suigo, Direttore Relazioni Esterne, Comunicazione & Sostenibilità di Inwit – Ci troviamo in una fase fondamentale per porre le basi per un ecosistema digitale resiliente, innovativo e socialmente condiviso, elemento indispensabile per costruire le città del futuro che, grazie alle nuove tecnologie, saranno in grado di affrontare i grandi cambiamenti demografici, urbani, ecologici e produttivi dei prossimi anni”.

Nel corso dell’evento, moderato da Claudio Velardi, Presidente della Fondazione Ottimisti & Razionali (FOR), si è discusso di come costruire un nuovo modello “smart” di gestione delle città, dove nuove tecnologie costituiranno le leve strategiche per migliorare la qualità della vita dei cittadini e di come, lo sviluppo del 5G, con la diffusione dell’IOT permetterà di fare un salto in avanti e accelerare la costruzione delle città intelligenti.

Smart city, alcune cifre

Nel 2020 il 75% della popolazione globale viveva in un agglomerato urbano e non a caso le città sono responsabili del 70% della produzione di emissioni di CO2. La Smart City è la naturale evoluzione tecnologica delle città, in ottica di digitalizzazione e trasformazione ecologica, tanto che il 59% delle città italiane ha già avviato un progetto di smart city secondo i dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano. In questo contesto lo sviluppo del 5G accelererà lo sviluppo delle smart city in centri grandi e piccoli in quanto abilitatore dell’IoT, le cui applicazioni vanno dal monitoraggio del traffico, a quello sismico, dal controllo della qualità dell’aria a quello dei consumi energetici. Senza dimenticare le applicazioni in ambito sanitario e indoor.

I comuni

Grandi benefici dal 5G potranno concretizzarsi nei comuni italiani. Uno dei più interessati al nuovo standard è il Comune di Catania. “Abbiamo coinvolto tutte le istituzioni compreso il CNR per un progetto sul 5G a Catania – ha detto l’asessore all’Innovazione Alessandro Porto che ha le Deleghe, Decentramento e Periferie, Anagrafe, Innovazione Tecnologica, Smart Cities e Protezione Civile, Polizia – Un progetto da 7,5 milioni di euro che a suo tempo presentammo al ministro Di Maio ma alla fine non è stato approvato. Avevamo Torino come partner. Il progetto prevede un sistema di sicurezza con telecamere nei luoghi sensibili, controllo del trasporto pubblico locale, applicazioni anti sisma, smart health, smart working. Speriamo ora di rilanciarlo, in città ci sono realtà importanti come STMicroelectronics e la città ha scommesso molto sull’innovazione tecnologica”.

Anche Pescara punta molto sul 5G. “Il nuovo standard di comunicazione apre a diverse partnership con i poli di innovazione – ha detto Eugenio Seccia, assessore con deleghe al Bilancio, alla Protezione Civile e all’Innovazione del Comune di Pescara – Sicurezza urbana, videosorveglianza in punti sensibili della città sono soltanto una delle applicazioni che si possono realizzare a favore dei cittadini. C’è poi la sensoristica per evitare il rischio di incendi boschivi, per noi molto importante nella pineta dannunziana. Il 5G rappresenta un balzo in avanti per nuovi servizi al cittadino. “Durante la pandemia abbiamo distribuito un milione di buoni spesa tramite app – prosegue Seccia – lo stesso abbiamo fatto per organizzare i tamponi, con un semplicissimo software via smartphone”.

Le risorse

“Se vogliamo trovare una cosa positiva in questo periodo di pandemia, è stato sicuramente l’avvicinamento di cittadini e delle amministrazioni pubbliche alla tecnologia. Abbiamo le risorse per far fare un salto in avanti in questo senso all’Italia – ha dichiarato l’ On. Claudia Porchietto, Commissione Finanze – Se saremo in grado di organizzare bene la spesa avremo una grande opportunità per accompagnare la crescita del processo produttivo”.

Oltre ai fondi previsti dal PNRR, è necessario spendere anche le altre risorse previste dal FESR e dall’FSE in modo sinergico “per concludere l’infrastrutturazione del paese, ricordando che il tema dirimente è quello di avvicniare le PMI al digitale”, ha aggiunto Porchietto.

Quest’anno la pandemia ci ha reso forzatamente digitali – ha dichiarato l’On. Vincenza Bruno Bossio, Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni. Ora, grazie al PNRR, ci sono molti fondi da utilizzare per migliorare le nostre performance. L’obiettivo non dev’essere solo quello di costruire smart cities, ma una smart country, un ecosistema digitale che colleghi ogni aspetto della vita del Paese, dalla sostenibilità dei luoghi in cui viviamo alla mobilità”.

Di smart city, ha aggiunto Bruno Bossio, si parla ormai da almeno una decina di anni, ma in realtà per fare una città davvero smart e sostenibile, nel senso che intende il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, “è necessario mettere a fattor comune e collegare fra loro i diversi elementi che la costituiscono, vale a dire il 5G, l’Intelligenza Artificiale e l’Internet of Things. “Finché avremo i sensori diffusi ma non ci saranno le reti 5G e l’Intelligenza Artificiale per interpretare e valorizzare i dati raccolti non avremo ancora una vera smart city, che permette ai decisori politici di prendere decisioni davvero ecosostenibili”, ha aggiunto.

Semplificazioni

C’è poi tutto un tema che riguarda le semplificazioni per abbattere i tempi biblici per il rilascio dei permessi necessari alla realizzazione dei nuovi impianti 5G e degli scavi in fibra, su cui si sta lavorando per introdurre nuove prassi che tagliano i tempi troppo lunghi della burocrazia.  

“L’Italia non può prescindere dallo sviluppo tecnologico, in base anche agli obiettivi di sviluppo sostenibile indicati dalle Nazioni Unite – ha dichiarato l’On. Davide Serritella Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni -. La tecnologia sarà al centro della ripresa e dello sviluppo, e il 5G è lo strumento fondamentale per raggiungere gli obiettivi che ci poniamo in termini di reti veloci e banda larga. Una trasformazione da portare a termine nel più breve tempo possibile”.

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