Beijing International Book Fair: l’industria editoriale italiana presente in massa alla fiera del libro di Pechino

di Antonietta Bruno |

Cina


Beijing International Book Fair - Padiglione Italiano

L’Italia protagonista della Beijing International Book Fair di Pechino. Massiccia la presenza tricolore alla diciassettesima fiera del libro in svolgimento nella capitale della Repubblica popolare cinese fino al 3 settembre prossimo. Ben 11 le case editrici ‘made in Italy’ che hanno voluto onorare con la loro qualificata presenza, quella che viene oramai considerata la più importante vetrina culturale al mondo.

 

Ben 11 le case editrici partecipanti (Andrea Ferrari Group, Casalini Libri, Edizioni Edilingua, Istituto Geografico De Agostini, Goliardica Editrice, Gruppo Albatros Il Filo, Il Gioco di Leggere, Loescher Editore, Piccin Nuova Libraria, White Star, Zoolibri) sistemate in un unico padiglione di 150 mq., arricchito da un ulteriore stand per  ospitare la mostra ‘Copy in Italy’, il tutto organizzato per il sesto anno consecutivo dall’Istituto per il Commercio con l’Estero (Ice) assieme all’Associazione italiana editoria (Aie) e, ancora una volta, fortemente  voluto dalla Fondazione Arnoldo e Alberto Mondatori.

 

La storia illustrata di un successo dal 1945 ad oggi, e i libri italiani tradotti per i mercati esteri, che vanno dalla letteratura per l’infanzia alla prosa d’autore; dai grandi marchi globali alle pubblicazioni d’arte, architettura e design. Ed ancora, dalla narrativa alla storia dell’industria editoriale in Italia e nel mondo. Protagonisti, oltre che i libri poi, anche autori contemporanei di successo internazionale come Umberto Eco, Tiziano Scarpa, Roberto Saviano e Susanna Tamaro ai quali si aggiungono i grandi nomi di Rodari, Munari, Pitzorno, Piumini e etichette rinomate quali Stilton e Winx.

 

Nella quattro giorni di Pechino tuttavia, i riflettori non saranno accesi solo sul libro o sui vari capolavori in mostra. Fulcro della manifestazione, sarà la storia dell’editoria e in particolare, dell’industria editoriale che dal 2005 al 2009 in particolare, nella città ospitante ha fatto registrare una crescita del’8,8% con un giro d’affari che nell’ultimo anno ha toccato i 14,8 miliardi di euro.

 

Il 2009 in Cina, infatti, segna la transizione verso l’editoria digitale che si stima valere 9.070 milioni di euro, quasi il 40% dell’intero settore. Per la prima volta dal 2004 diminuiscono le vendite di libri (-3%)  questo, fenomeno riconducibile proprio al forte sviluppo dell’editoria digitale passata, dai 5.400 milioni di euro del 2008 ai 5.240 milioni dell’anno successivo.

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