HIGH-TECH: Università dello Utah, realizzato computer che legge nel pensiero

di Flavio Fabbri |

VINCITORI

Per molti rimane un argomento da film di fantascienza, eppure ogni tanto se ne parla con sempre maggiore enfasi a livello accademico, spiegando che ormai ci siamo quasi. A quanto pare, infatti, quel giorno sembra proprio arrivato se, come dicono dalle Università dello Utah e di Berkeley e come pubblicato sulla rivista Neural Engineering, la macchina che legge nel pensiero esiste e funziona, oltre le più rosee aspettative.

Si tratta in parole povere di un computer in grado di tradurre i nostri pensieri tramite un sofisticato sistema di elettrodi applicati alla testa del paziente che, tramite apposito algoritmo, la macchina riesce poi a ‘leggere’. Durante l’esperimento un uomo elenca a mente delle parole, che il computer dovrà captare leggendo gli stimoli cerebrali. Le stesse parole andranno poi rilette ad alta voce e il computer, dopo averle registrate, le dovrà associare a quelle catturate precedentemente con gli elettrodi. È a questo punto che i ricercatori confermano quanto sperimentato più volte: nel 90% dei casi le parole ‘lette nel pensiero’ e quelle lette ad alta voce coincidono.

Un risultato incredibile che, se confermato, farà sicuramente esultare l’intera comunità scientifica e non solo. Si pensi infatti alle possibili applicazioni in campo medico, soprattutto per quelle persone affette da patologie invalidanti l’uso della parola. “Siamo stati capaci di decodificare le parole dette usando solo i segnali del cervello“, ha affermato il responsabile del progetto, Bradley Greger, che poi ribadisce, “poter dare anche solo 30 o 40 parole ai pazienti affetti da paralisi significa migliorare sensibilmente la qualità della loro vita“.
 

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