La Commissione Ue ha annunciato il progetto di creazione di un wallet elettronico per l’identità digitale, che consenta a tutti i cittadini europei di accedere a tutti i servizi pubblici e privati tramite smartphone. L’iniziativa arriva in un certo senso come risposta digitale al Covid, e fra gli obiettivi principali c’è sicuramente anche la volontà di rispondere alle preoccupazioni lato privacy legate ai digital wallet già offerti da big tech come Apple, Google, Thales e altre istituzioni finanziarie.
In concreto, il portafoglio digitale consentirebbe ai cittadini di identificarsi digitalmente in maniera sicura per accedere a servizi pubblici e privati come ad esempio un conto bancario, per chiedere un prestito, fare la dichiarazione dei redditi o iscriversi all’università.
Una sola identità digitale valida ovunque
“L’identità digital europea ci consentirà di fare all’estero le stesse cose che facciamo a casa nostra senza costi aggiuntivi e con meno ostacoli”, ha detto la commissaria alla Concorrenza e al digitale Margrethe Vestager.
“I cittadini dell’UE non si aspettano solo un alto livello di sicurezza, ma anche comodità, sia che abbiano a che fare con le amministrazioni nazionali, ad esempio per presentare una dichiarazione dei redditi o per iscriversi a un’università europea dove hanno bisogno di un’identificazione ufficiale”, ha detto Thierry Breton, commissario ue per il Mercato interno.
Risparmi attesi
L’adozione di un portafoglio elettronico potrebbe generare fino a 9,6 miliardi di euro di benefici per l’UE e creare fino a 27.000 posti di lavoro in un periodo di cinque anni, afferma il documento dell’UE.
Riducendo le emissioni legate ai servizi pubblici, il portafoglio elettronico potrebbe anche avere un impatto ambientale positivo, ha affermato la Commissione. Il portafoglio di identità digitale non sarà obbligatorio per gli europei.
I paesi dell’UE hanno tempo fino al 22 settembre per definire l’architettura tecnica, gli standard e le linee guida per le migliori pratiche per l’utilizzo del portafoglio di identità digitale.
Attualmente 14 paesi dell’UE dispongono di schemi nazionali di identità elettronica.
Il comunicato stampa della Commissione Ue sull’identità digitale europea
La Commissione ha proposto oggi un quadro relativo a un’identità digitale europea che sarà disponibile per tutti i cittadini, i residenti e le imprese dell’UE. I cittadini potranno dimostrare la propria identità e condividere documenti elettronici dai loro portafogli europei di identità digitale semplicemente premendo un tasto sul telefono. Potranno accedere ai servizi online con la loro identificazione digitale nazionale, che sarà riconosciuta in tutta Europa. Le piattaforme molto grandi saranno tenute ad accettare l’utilizzo dei portafogli europei di identità digitale su richiesta dell’utente, ad esempio per dimostrarne l’età. L’utilizzo del portafoglio europeo di identità digitale sarà sempre a discrezione dell’utente.
Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale, ha dichiarato: “Con l’identità digitale europea potremo fare in qualsiasi Stato membro quello che facciamo nel nostro paese senza costi aggiuntivi e con minori ostacoli, ad esempio affittare un appartamento o aprire un conto bancario all’estero, e tutto questo in modo sicuro e trasparente. Così saremo noi a decidere quante informazioni desideriamo condividere su noi stessi, con chi e per quale finalità. Si tratta di un’opportunità unica che ci permetterà di sperimentare ancora di più che cosa significhi vivere in Europa ed essere europei.”
Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, ha dichiarato: “Che si tratti di rapportarsi con le amministrazioni nazionali, ad esempio per presentare una dichiarazione dei redditi, o di iscriversi a un’università europea che richiede un’identificazione ufficiale, i cittadini dell’UE non si aspettano solo un livello elevato di sicurezza, ma anche la comodità. I portafogli europei di identità digitale offrono loro una nuova possibilità per conservare e utilizzare i dati per ogni tipo di servizio, dal check-in in aeroporto al noleggio di un’automobile. Si tratta di offrire una scelta ai consumatori, una scelta europea. Anche le imprese europee, grandi e piccole, trarranno vantaggio da questa identità digitale. Potranno infatti mettere a disposizione un’ampia gamma di nuovi servizi dato che la proposta offre una soluzione per servizi di identificazione sicuri e affidabili.”
Il quadro europeo relativo a un’identità digitale
In virtù del nuovo regolamento, gli Stati membri offriranno ai cittadini e alle imprese portafogli digitali in grado di collegare le loro identità digitali nazionali con la prova di altri attributi personali (ad esempio patente di guida, diplomi, conto bancario). Purché siano riconosciuti da uno Stato membro, tali portafogli potranno essere forniti da autorità pubbliche o da soggetti privati.
I nuovi portafogli europei di identità digitale consentiranno a tutti gli europei di accedere ai servizi online senza dover utilizzare metodi di identificazione privati o condividere inutilmente dati personali. Con questa soluzione avranno il pieno controllo dei dati che condividono.
L’identità digitale europea:
- sarà disponibile per chiunque voglia utilizzarla: tutti i cittadini, i residenti e le imprese dell’UE che desiderino avvalersi dell’identità digitale europea potranno farlo;
- sarà di ampio utilizzo: i portafogli europei di identità digitale potranno essere utilizzati ampiamente quale mezzo di identificazione degli utenti o per provare determinati attributi personali, allo scopo di accedere a servizi digitali sia pubblici che privati in tutta l’Unione;
- permetterà agli utenti il controllo dei propri dati: i portafogli europei di identità digitale consentiranno alle persone di scegliere quali aspetti relativi all’identità, ai dati e ai certificati condividere con terzi e di tenere traccia di tale condivisione. Il controllo degli utenti garantisce che siano condivise solo le informazioni che è necessario condividere.
Affinché diventi una realtà il prima possibile, la proposta è accompagnata da una raccomandazione. La Commissione invita gli Stati membri a predisporre un pacchetto di strumenti comuni entro settembre 2022 e ad avviare immediatamente i necessari lavori preparatori. Tale pacchetto di strumenti dovrebbe includere l’architettura tecnica, le norme e gli orientamenti sulle migliori pratiche.