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Industria 4.0 e 5G, PNRR occasione unica per l’Italia. Suigo (INWIT): ‘Ora o mai più’

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Il Viceministro del Mise Gilberto Pichetto Fratin, l’On. Martina Nardi e l’On. Luca Carabetta tra i partecipanti al TalkFor5G ‘Industria 4.0: la rivoluzione corre con il 5G’.

5G e Industria 4.0? Ora o mai più. Questo in sintesi il messaggio che arriva dal quinto TalkFor5G promosso da Fondazione Ottimisti & Razionali e INWIT dal titolo “Industria 4.0: la rivoluzione corre con il 5G”. Un appuntamento all’insegna del realismo e della consapevolezza che, con la mole di fondi mai vista prima destinata alla digitalizzazione del paese con il Pnrr (49 miliardi di euro) non ci sono più scuse: nei prossimi 5 anni l’Italia deve diventare digitale pena la perdita di un’occasione irripetibile per il rilancio del nostro paese e delle generazioni future.   

Al Talk hanno partecipato il Senatore Gilberto Pichetto Fratin, Viceministro allo Sviluppo Economico; l’Onorevole Luca Carabetta, M5S, Commissione Attività produttive, commercio e turismo – Camera dei deputati; l’Onorevole Martina Nardi, PD, Presidente Commissione Attività produttive, commercio e turismo – Camera dei deputati; Eleonora Faina, DG Anitec-Assinform (l’Associazione Italiana per l’Information and Communication Technology) e Michelangelo Suigo, Direttore delle Relazioni Esterne e Comunicazione Inwit.

Nel corso dell’evento moderato da Claudio Velardi, Presidente di FOR (Fondazione Ottimisti & Razionali), si è discusso di come il 5G costituirà un valore aggiunto per l’Industria 4.0 andando ad incidere sia sull’organizzazione del lavoro, sia sul ciclo produttivo.

Digitalizzazione fondamentale nel Pnrr

“L’Italia ha ricevuto una fortissima spinta dal finanziamento del Next Generation EU, ed infatti la digitalizzazione è un punto fondamentale del PNRR – ha dichiarato il Senatore Gilberto Pichetto Fratin, Viceministro allo Sviluppo Economico – Abbiamo a disposizione grandi risorse economiche, da sfruttare per supportare la transizione digitale che, con investimenti ad alto contenuto tecnologico, sarà fondamentale per l’industria 4.0. Le reti 5G saranno essenziali per alimentare lo sviluppo delle imprese e delle filiere italiane ed europee. L’obiettivo, sempre con un occhio di riguardo alla sicurezza, è quello di rendere il nostro Paese più moderno e all’avanguardia. Implementando misure indispensabili per essere, nel mondo di domani, trainanti e non trainati”.

Sempre con riferimento al 5G, Pichetto ha paragonato il nuovo standard di comunicazione all’alta velocità del digitale, un nuovo rivoluzionario sistema su cui poggeranno tutti i nuovi rapporti socio economici del futuro. Ed è per questo che sarà necessario tutelare la crescente mole di dati con sistemi di sicurezza idonei. In questo senso vanno strumenti come il golden power e il nuovo perimetro di sicurezza cibernetica per valutare il cosiddetto “rischio fornitore” extra Ue.

Servono nuove semplificazioni

“Dobbiamo pensare a come immaginare il nostro futuro, partiamo dal decreto semplificazione anche se solo non può bastare, abbiamo bisogno di tanti altri provvedimenti di accompagnamento – ha dichiarato l’On. Martina Nardi, PD, Presidente Commissione Attività produttive, commercio e turismo -.  Dal 5G possono nascere nuovi posti di lavoro, può nascere una nuova economia e noi abbiamo l’obbligo di guidarla con celerità e anche con chiarezza per dare certezza alle aziende”.

Parola d’ordine, quindi, sburocratizzazione per riuscire a spendere nei tempi giusti – cinque anni sembrano tanti, ma in realtà non lo sono – gli ingenti fondi disponibili nel Pnrr per la rivoluzione digitale del nostro paese. In particolare, servono semplificazioni rivolte alle aziende e tempi certi della burocrazia per non scoraggiare investimenti esteri nel nostro paese. “La copertura 5G e in fibra deve essere il nostro assillo, la nostra mission”, ha detto Nardi.

Ora o mai più

“Il rilancio della competitività e della produttività del Paese passa attraverso l’accelerazione su digitalizzazione e innovazione. Gli sforzi messi in campo da Inwit – ha dichiarato Michelangelo Suigo, Direttore delle Relazioni Esterne e Comunicazione Inwit – sono tesi allo sviluppo del tessuto economico e industriale e allo stesso tempo finalizzati allo sviluppo di soluzioni sostenibili. Dobbiamo concentrare tutti gli sforzi nell’accelerazione digitale, con le indispensabili semplificazioni, per un’Italia più connessa, sostenibile e competitiva”. In sintesi, ora o mai più. “Dobbiamo concentrare i nostri sforzi su digitale, Verticali, sicurezza dei dati e un’Italia più connessa, sostenibile e forte”, ha aggiunto Suigo, sottolineando che questo è un momento unico per il paese ma che i fondi del Pnrr vanno utilizzati rapidamente e nella loro interezza: il 2026 è vicino.

Quale il ruolo del 5G?

“Noi dobbiamo vedere il 5G come una infrastruttura abilitante, fonte di nuovo business e di ottimizzazione del business tradizionale”, ha detto Luca Carabetta, M5S, Commissione Attività produttive, commercio e turismo – Camera dei deputati. Le nuove reti devono essere viste come un’opportunità di business e non come un costo per le aziende, secondo Carabetta, che guarda ai casi d’uso e allo sviluppo di Verticals industriali come un’occasione importante da realizzare anche tramite il Pnrr accanto ad un ricorso alla leva fiscale, che funga da stimolo per la transizione 4.0. Senza dimenticare il tema concreto della copertura: in Italia c’è stato un rallentamento con la pandemia che va superato.

Sforzo collettivo

Sulla stessa linea Eleonora Faina, DG Anitec-Assinform (l’Associazione Italiana per l’Information and Communication Technology). “Serve una visione corale in questo momento. Il mercato digitale lo abbiamo visto crescere e la domanda potenziale delle Pmi è alta per le nuove tecnologie del futuro che vanno dall’AI, al Cloud, ai Big Data, al Machine Learning, all’automazione e in generale al lavoro che verrà”. Ma tutte queste tecnologie per funzionare hanno bisogno di una rete ultraveloce, 5G, che sia performante. Il 5G è l’infrastruttura abilitante per la trasformazione digitale delle imprese ed è per questo che le aziende chiedono al Governo e al Parlamento un impegno collettivo sul Pnrr: “Il lavoro va fatto insieme”.

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