Italia
Dalla crisi si esce puntando risorse finanziarie e umane sulla ricerca e sull’innovazione. Lo ha detto l’assessore regionale della programmazione, Giorgio La Spisa, aprendo, al Teatro Massimo di Cagliari, la prima Conferenza Regionale per la ricerca e l’innovazione. Per La Spisa la Sardegna deve superare i pregiudizi, compiendo uno sforzo comune e gettando le basi per il futuro, ma anche cercando di porre la ricerca al servizio dello Sviluppo.
“Per portare la Sardegna fuori dalla crisi occorrono scelte coraggiose, di rottura. Puntiamo sulla ricerca e l’innovazione per condurre la nostra Isola verso un nuovo modello di sviluppo“. Così il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha aperto i lavori della Conferenza per la Ricerca e l’Innovazione e ha introdotto l’intervento del premio Nobel Luc Montagnier. “Abbiamo investito molto in questo settore con l’obiettivo ambizioso di invertire la tendenza che negli ultimi dieci anni ha visto la Sardegna fanalino di coda. Vogliamo creare così le condizioni affinché la nostra Regione possa prepararsi alle sfide del futuro ed essere competitiva sugli scenari internazionali“.
Lavori ai quali hanno portato un saluto il sindaco di Cagliari Emilio Floris e il vice presidente della Camera dei Deputati, Maurizio Lupi, il quale ha sottolineato come la burocrazia nel nostro paese costi, ogni anno, 30 miliardi di euro, e quindi il primo problema da affrontare sia lo snellimento della macchina burocratica. Lupi ha, inoltre, rilevato la necessità di premiare i progetti più interessanti per ottenere uno vero sviluppo e permettere ai nostri giovani di fare impresa.
I lavori si sono articolati in due sessioni al mattino e due nel pomeriggio, dedicati alla rete internazionale e a quella interna, al rapporto tra ricerca e territorio e tra ricerca e educazione.
Tra gli interventi da sottolineare quelli del presidente del Fondo Interbancario e di tutela dei depositi, Paolo Savona, che ha rilevato come negli ultimi anni la Sardegna abbia perso molto del potere d’acquisto del suo PIL, di Alberto Albertini della segreteria tecnica del Ministero dell’Istruzione, Luciano Milanesi dell’istituto di tecnologie biomediche del CNR e di Mario Gargantini giornalista e divulgatore scientifico.
L’intervento dell’assessore degli Affari generali Ketty Corona ha aperto, invece, la sessione pomeridiana della conferenza, dal titolo ‘Il rapporto tra ricerca, territorio e imprese‘. L’esponente della Giunta Cappellacci ha posto l’accento sulla funzione della ricerca nel nuovo modello di sviluppo isolano. “Un modello di sviluppo – ha affermato l’assessore Corona – studiato sulla base delle caratteristiche socio economiche, ambientali ed infrastrutturali dei territori in modo da attuare uno sviluppo sostenibile“.
Successivamente l’assessore degli Affari generali ha messo in luce il ruolo fondamentale delle ICT (Information and Communication Tecnologies), con la loro intrinseca capacità di diffondere conoscenza e dunque nuove opportunità di sviluppo, e quello degli strumenti informatici nello studio e sviluppo dei processi.
“La nostra Regione – ha aggiunto l’assessore Corona – da diversi anni è impegnata nel tentativo di ridurre e colmare il divario tecnologico che la separa dal resto d’Italia, consapevole della strategicità delle stesse nuove tecnologiche nei programmi di sviluppo. L’infrastruttura per la banda larga rappresenta l’ “autostrada digitale” sulla quale transita il nuovo modello di sviluppo, rendendo possibile la dislocazione dei servizi e degli investimenti sul nostro territorio da parte delle imprese della penisola, senza la necessità di trasferire sedi e strutture. Contestualmente appaiono evidenti le opportunità per le nostre imprese che, tramite la rete, possono e potranno sempre più superare il gap dell’insularità e allargare i loro confini di mercato, migliorando la competitività e dunque la collocazione nel mercato stesso“.
“Nella ricerca nulla è scontato, così come nell’educazione che offriamo ai nostri ragazzi. La giusta sensibilità, il necessario apporto di risorse e intelligenze, il confronto operativo, la condivisione di obiettivi comuni da perseguire: sono questi i fattori che sprigionano potenzialità, saperi, conoscenze, cultura“. Così l’assessore regionale della Pubblica istruzione, Maria Lucia Baire, ha aperto i lavori della quarta sessione della Conferenza dedicata ai temi della ricerca e dell’educazione.
Per l’assessore Baire “occorre trasformare il diritto allo studio e all’istruzione e la valorizzazione del merito e dell’eccellenza, oltre che della meritocrazia, nei principali e prioritari obiettivi di investimento per il futuro. Deve essere sostenuto anche un nuovo modo di ‘fare scuola’ che si intrecci con i diversi soggetti che compongono la comunità territoriale, per dare vita a un servizio educativo che metta insieme la domanda del territorio, l’organizzazione del servizio, il collegamento fra domanda e offerta di formazione sul mercato del lavoro“.
“Noi guardiamo ai nostri ragazzi, alle loro scelte, alle loro prospettive di vita – ha aggiunto l’assessore Baire, anticipando, per metà ottobre, i temi della prima Conferenza regionale dei giovani – perché abbiamo il dovere primario di dare e contribuire a disegnare un futuro a misura di ciascuno. Vogliamo puntare con decisione sui giovani che sono il nostro capitale umano più prezioso“.