Antonio Arcidiacono, Direttore tecnologie e sistemi informativi dell’Unione Europea di Radiodiffusione-UER, l’organismo che riunisce l’insieme degli operatori radiotelevisivi pubblici europei con sede a Ginevra, invita ad una collaborazione fra media e telco tesa a “far evolvere le infrastrutture di rete di nuova generazione” per consentire all’Europa di crescere e tornare ad essere competitiva dopo aver lasciato “la porta spalancata ai grandi operatori OTT e ai GAFAM – per lo più basati negli Stati Uniti – che, grazie al loro mercato interno prima ed al mercato globale come conseguenza, possono continuare a investire nell’innovazione di prodotto mantenendo una posizione dominante […] Per sviluppare e mantenere prodotti innovativi dobbiamo unire le forze e produrre gli strumenti necessari dalla produzione alla tecnologia e alle reti, guidando l’innovazione tecnologica in una collaborazione virtuosa tra pubblico e privato, tra Media companies e Telcos riprendendo un ruolo di leadership tecnologica che è stato dell’Europa negli anni Novanta quando siamo riusciti per un lungo momento a mettere in secondo piano la competizione sterile a favore di sviluppi quali il GSM o il DVB che sono poi diventati motori di crescita e generazione di ricchezza nel medio e lungo termine”- chiarisce Arcidiacono: “nuove applicazioni basate sull’Intelligenza Artificiale a cominciare dagli algoritmi di traduzione automatica e per la selezione intelligente (recommendation engines) possono essere applicate nell’integrazione dei mercati frammentati europei, dalla gestione dei media alla gestione delle reti permettendo lo sviluppo di un insieme di prodotti e servizi rivolti all’intero mercato europeo con più di 500 milioni di cittadini e verso il mercato globale. Le economie di scala permesse dall’uso intelligente di questi strumenti consentiranno lo sviluppo di servizi a livello globale. Per sviluppare e mantenere prodotti innovativi – conclude – dobbiamo quindi unire le forze e produrre gli strumenti necessari. Su questi presupposti è dunque possibile favorire un’inversione di tendenza e la telefonia mobile di nuova generazione può rappresentare il banco di prova per innovare insieme al mondo dei media. Secondo Arcidiacono “il 5G promette di svolgere un ruolo centrale dalla produzione dei contenuti alla distribuzione dei media: la combinazione di contenuti interessanti ed affidabili forniti tramite un’infrastruttura mista a più livelli (multilayer) che combini Internet e il broadcasting serve i cittadini nel modo migliore. La necessità di raggiungere in modo sostenibile il 100 per cento della popolazione ma anche il 100 per cento del territorio su tutte le piattaforme rimane la priorità […] Grazie alla virtualizzazione della gestione della rete basata sul cloud – chiarisce- si può integrare in modo trasparente l’infrastruttura Internet e quella di broadcasting in un’unica infrastruttura interoperabile ed integrata basata su IP. Per la prima volta sarà possibile distribuire contenuti multimediali in maniera trasparente per l’utente finale utilizzando siti cellulari, torri di trasmissione e supporto di trasmissione (overlay) satellitare. Si userà prevalentemente l’unicast (protocollo di comunicazione one-to-one) per i contenuti personalizzati, mentre si privilegerà il broadcast/multicast (protocolli di comunicazione one-to-all, one-to-many) per la trasmissione di contenuti rivolti a un vasto pubblico e/o interi territori, siano essi live che per un consumo differito poggiandosi sull’uso di dispositivi locali di memorizzazione vicini all’utente finale, ai margini della rete (edgecasting). In questo modo, sfruttando le leggi della fisica dove funzionano meglio, si possono massimizzare l’efficienza e la sostenibilità economica della distribuzione di contenuti su larga scala […] Un numero ottimizzato di stazioni base si tradurrà in migliori economie per qualsiasi operatore sia grazie alla riduzione del dimensionamento del traffico unicast di picco che grazie alla copertura di zone a più bassa densità di traffico”. Arcidiacono si dice convinto che “Accanto al broadcast lineare terrestre e satellitare attuale, che continuerà verosimilmente al di là del 2030, bisogna sviluppare una soluzione che serva al meglio un’audience i cui requisiti sono in rapida evoluzione accanto alla necessità di reperire nuove fonti di guadagno per gli operatori (ad esempio tramite il targeted advertising) […] Un’evoluzione verso la connettività IP che includa il broadcast combinato con edgecast e unicast è la soluzione per garantire una sostenibilità ed una efficienza strutturale nel medio-lungo termine. Una soluzione IP con un’infrastruttura mista a più livelli (multilayer) consentirà di servire progressivamente tutti i mercati, sia in Europa sia nei mercati in via di sviluppo, migliorando l’efficacia dei costi e coprendo tutte le popolazioni /territori”, prima di concludere: “Solo se ci mettiamo insieme, costruendo concretamente, si può competere e crescere in un mercato globale. I fondi che saranno disponibili in Europa nei prossimi mesi ed anni per aiutare a rilanciare l’economia del vecchio continente rappresentano un’occasione unica per un cambio di paradigma e di velocità orientato all’innovazione e al costruire insieme”.
Introduzione
Consideriamo per un istante le differenze tra il mercato dei Media e delle Telco negli Stati Uniti e la nostra situazione qui in Europa. Dall’altra parte dell’Atlantico, noi troveremo mercati ampi e quadri regolamentari uniformi dove contenuti e piattaforme raggiungono un pubblico di massa e profittano di considerevoli economie di scala. La capitalizzazione delle società in questi mercati è spesso un paio di ordini di grandezza superiore a quella delle società europee con le ovvie conseguenze in termini di capacità di investimento nell’innovazione di breve, medio e lungo termine.
L’Europa è un mondo strutturalmente multiculturale e multilingue con un patchwork di mercati di medie e (soprattutto) piccole dimensioni. Noi siamo in grado di produrre contenuti interessanti e prodotti tecnologici innovativi ma siamo fortemente limitati dalle dimensioni dei mercati nazionali spesso frammentati ulteriormente al loro interno. Questi vincoli erano un problema minore prima dell’età della globalizzazione.
Oggi l’incapacità di competere su grandi mercati, dalla produzione all’innovazione tecnologica, lascia la porta spalancata ai grandi operatori OTT e ai GAFAM – per lo più basati negli Stati Uniti – che, grazie al loro mercato interno prima ed al mercato globale come conseguenza, possono continuare a investire nell’innovazione di prodotto mantenendo una posizione dominante.
Come possiamo affrontare questa situazione? La crisi della quale siamo ancora prigionieri ci ha insegnato ancora una volta che solo unendo le forze possiamo superare le difficoltà di qualunque natura esse siano. Questa lezione deve diventare parte del nostro futuro quotidiano creando nuove opportunità che possono essere strutturali, accelerando il cambiamento e vincendo la naturale resistenza all’innovazione tipica del nostro paese e dell’Europa intera, con non molte eccezioni. Il cambiamento è possibile, ma deve essere proattivo, generato da una spinta cosciente a innovare e crescere, non reattivo, che arriva come cambiamento emergenziale in reazione a eventi eccezionali, come avvenuto durante l’attuale pandemia.
Per sviluppare e mantenere prodotti innovativi dobbiamo unire le forze e produrre gli strumenti necessari dalla produzione alla tecnologia e alle reti, guidando l’innovazione tecnologica in una collaborazione virtuosa tra pubblico e privato, tra Media companies e Telcos riprendendo un ruolo di leadership tecnologica che è stato dell’Europa negli anni Novanta quando siamo riusciti per un lungo momento a mettere in secondo piano la competizione sterile a favore di sviluppi quali il GSM o il DVB che sono poi diventati motori di crescita e generazione di ricchezza nel medio e lungo termine.
Abbiamo oggi degli ulteriori strumenti che ci permettono di sviluppare nuove applicazioni basate sull’Intelligenza Artificiale a cominciare dagli algoritmi di traduzione automatica e per la selezione intelligente (recommendation engines). Queste tecnologie possono essere applicate nell’integrazione dei mercati frammentati europei, dalla gestione dei media alla gestione delle reti permettendo lo sviluppo di un insieme di prodotti e servizi rivolti all’intero mercato europeo con più di 500 milioni di cittadini e verso il mercato globale.
Le economie di scala permesse dall’uso intelligente di questi strumenti consentiranno lo sviluppo di servizi a livello globale. Per sviluppare e mantenere prodotti innovativi dobbiamo quindi unire le forze e produrre gli strumenti necessari.
A livello dell’UER-EBU abbiamo sviluppato iniziative concrete in questo senso con il lancio dei progetti EuroVox[1] e Peach[2]. EuroVox è uno strumento automatico per la trascrizione e la traduzione di contenuti. Peach è un sistema per la raccomandazione e personalizzazione e sfrutta anch’esso l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico per arricchire l’esperienza utente. Abbiamo recentemente annunciato una ulteriore materializzazione di questa visione con il lancio di un progetto nel quale combiniamo i servizi news dei broadcaster pubblici che coinvolge oggi 16 paesi, con News in 10 lingue, tradotte e messe a disposizione sfruttando gli strumenti di intelligenza artificiale summenzionati. Questo permette non solo una scelta più ampia ma è anche una potente arma democratica che consente il confronto tra informazioni provenienti da fonti indipendenti, affidabili e di qualità[3]. Le barriere linguistiche non devono essere più considerate come una barriera insormontabile alla definizione di un demos e un’audience pan-europei.
Gli ambiti nei quali applicare la regola del lavorare insieme, anche se ci limitiamo al solo mondo dell’ICT, non si fermano certo a questi esempi e potremmo qui parlare della necessità di ri-sviluppare una sovranità a livello europeo nella produzione di circuiti ad alta integrazione (Chipset), dove siamo oggi dipendenti dall’industria americana ed asiatica, o nel mondo del “Cloud” dove la dipendenza è prevalentemente verso il Nord-America, proprio in virtù dell’importanza delle citate economie di scala che caratterizzano questo ambito.
Mi limiterò nel seguito di questo articolo ad indicare una via di sviluppo nel mondo dei Media, di cui mi occupo oggi prevalentemente, sfruttando l’opportunità fornita dalla 5G con la sua capacità di mettere insieme le reti cellulari e di broadcasting.
Il mondo dei Media ed il 5G: un’opportunità strutturale per innovare insieme
Durante l’attuale crisi del Covid-19, è stato ancora una volta dimostrato che la combinazione di contenuti interessanti ed affidabili forniti tramite un’infrastruttura mista a più livelli (multilayer) che combini Internet e il broadcasting serve i cittadini nel modo migliore. La necessità di raggiungere in modo sostenibile il 100 per cento della popolazione ma anche il 100 per cento del territorio su tutte le piattaforme rimane la priorità. L’insieme delle specifiche 5G combinate con un’architettura multilayer rappresenta un’opportunità concreta per implementare questo obiettivo ideale.
Il 5G promette di svolgere un ruolo centrale dalla produzione dei contenuti alla distribuzione dei media. A tal scopo mi sia concesso ricordare di avere personalmente contribuito a creare nell’autunno 2019 il 5G Media Action Group, un’organizzazione che riunisce l’industria dei media e quello delle telecomunicazioni a livello globale[4].
Grazie alla virtualizzazione della gestione della rete basata sul cloud si può integrare in modo trasparente l’infrastruttura Internet e quella di broadcasting in un’unica infrastruttura interoperabile ed integrata basata su IP. Per la prima volta sarà possibile distribuire contenuti multimediali in maniera trasparente per l’utente finale utilizzando siti cellulari, torri di trasmissione e supporto di trasmissione (overlay) satellitare.
Si userà prevalentemente l’unicast (protocollo di comunicazione one-to-one) per i contenuti personalizzati, mentre si privilegerà il broadcast/multicast (protocolli di comunicazione one-to-all, one-to-many) per la trasmissione di contenuti rivolti a un vasto pubblico e/o interi territori, siano essi live che per un consumo differito poggiandosi sull’uso di dispositivi locali di memorizzazione vicini all’utente finale, ai margini della rete (edgecasting). In questo modo, sfruttando le leggi della fisica dove funzionano meglio, si possono massimizzare l’efficienza e la sostenibilità economica della distribuzione di contenuti su larga scala. Il costo e il consumo energetico dell’intera infrastruttura di distribuzione ne risulterà ottimizzato garantendo la copertura di qualsiasi territorio. Un numero ottimizzato di stazioni base si tradurrà in migliori economie per qualsiasi operatore sia grazie alla riduzione del dimensionamento del traffico unicast di picco che grazie alla copertura di zone a più bassa densità di traffico.
La soluzione IP con un’infrastruttura mista a più livelli multilayer
Accanto al broadcast lineare terrestre e satellitare attuale, che continuerà verosimilmente al di là del 2030, bisogna sviluppare una soluzione che serva al meglio un’audience i cui requisiti sono in rapida evoluzione accanto alla necessità di reperire nuove fonti di guadagno per gli operatori (ad esempio tramite il targeted advertising). Questa evoluzione avverrà verosimilmente in momenti diversi per i diversi paesi. Un’evoluzione verso la connettività IP che includa il broadcast combinato con edgecast e unicast è la soluzione per garantire una sostenibilità ed una efficienza strutturale nel medio-lungo termine. Una soluzione IP con un’infrastruttura mista a più livelli (multilayer) consentirà di servire progressivamente tutti i mercati, sia in Europa sia nei mercati in via di sviluppo, migliorando l’efficacia dei costi e coprendo tutte le popolazioni /territori.
Il 5G è progettato per supportare dei settori applicativi e sistemi integrati verticali (verticals) che consentono l’implementazione di elementi di rete basati su software e la fornitura di interfacce API standardizzate verso fornitori di servizi e sviluppatori di applicazioni. Combinando un approccio all’architettura di rete basata su cloud con le funzioni di rete multimediale, è possibile implementare un’infrastruttura per la distribuzione con una perfetta integrazione delle funzioni unicast, multicast e broadcast.
Il Broadcast / Edgecast può essere utilizzato per distribuire contenuti multimediali popolari ai confini della rete fino agli utenti finali. L’accesso degli utenti finali ai contenuti rimane invariato, sarà l’applicazione di riproduzione che si connetterà all’applicazione in esecuzione sulla soluzione “Cloud / Edge”.
L’Edgecasting permetterà di eseguire applicazioni per servizi immersivi e personalizzati con una qualità ottimale, memorizzando nella cache il contenuto di playout il più vicino possibile all’utente finale. Il contenuto memorizzato nella cache sarà elaborato permettendo di implementare meccanismi di on-demand, personalizzazione, targeted advertising, localizzazione ed ottimizzazione della qualità non solo verso i nodi di rete ma anche verso i veicoli (automobili, treni, aerei, navi, eccetera) o altri luoghi fissi come case, complessi edilizi, uffici, ospedali, eccetera.
Nel prossimo futuro la funzionalità di broadcasting sarà quindi integrata non solo nei terminali personali (cellulari, tablet grazie al broadcasting in 5G) ma anche a livello dei dispositivi domestici (gateway domestici) e dei dispositivi di rete di prossimità all’utente (edge-gateway), provvisti di memorizzazione locale (storage) e di apposite interfacce con tutte le reti disponibili localmente. Il terminale dell’utente finale selezionerà in maniera automatica (o anche manuale) la rete migliore per ogni contenuto disponibile. Ovviamente i dispositivi di prossimità edge gateways dialogheranno con i nodi di rete (ad esempio NodeB o V2X) in modo da ottimizzare la ricezione.
Sicurezza ed affidabilità
Combinando diverse infrastrutture fisiche, possiamo creare un’infrastruttura resiliente, affidabile e sostenibile per fornire servizi essenziali a tutta la popolazione e in tutto il territorio. La disponibilità di reti cooperanti risulta fondamentale per garantire affidabilità e sicurezza nell’erogazione del servizio. Una singola infrastruttura non soddisferà tutte le esigenze. L’utilizzo di una combinazione di diversi livelli di sicurezza su diversi supporti fisici fornirà ridondanza e affidabilità.
Il costo e il consumo energetico dell’intera infrastruttura di distribuzione saranno inoltre ottimizzati, garantendo la copertura di qualsiasi territorio con un numero ridotto di stazioni base e una riduzione dei picchi di traffico che si tradurranno in migliori economie per qualsiasi operatore
Mobilità e veicoli autonomi
La necessità di coprire gli utenti in mobilità è emersa nell’ultimo decennio come requisito fondamentale per qualsiasi fornitore di contenuti. L’arrivo di veicoli a guida autonoma nei prossimi anni creerà una nuova opportunità per la fornitura di contenuti multimediali di alta qualità. La complessità è qui legata a una doppia esigenza: riuscire a fornire contenuti (ad esempio eventi dal vivo) in modo sostenibile a un gran numero di utenti coprendo gli utenti in mobilità e quindi sul 100 per cento di qualsiasi territorio. Ciò rappresenta una sfida che richiede la combinazione di infrastrutture cellulari per la fornitura di contenuti unicast, infrastrutture di trasmissione 5G terrestri e un supporto di trasmissione overlay di trasmissione satellitare con un costo finanziario corrispondente che deve essere adeguatamente ottimizzato.
La copertura mobile terrestre rimarrà probabilmente limitata alle aree ad alta densità in considerazione del ROI ovvero di un ritorno atteso sul capitale investito ridotto a fronte di un capex ovvero di un ammontare del flusso di cassa per utente molto elevato e dei costi operativi legati alle operazioni su grandi territori con un basso numero di utenti medi.
In ogni caso bisognerà distinguere le reti che serviranno la parte pilotaggio “cockpit” dell’auto autonoma dalle reti che forniranno la parte di comunicazione ed entertainment. Come succede già oggi in ambito aeronautico, sarebbe pericoloso utilizzare le stesse reti per le due categorie di applicazioni in quanto una congestione sulla rete non avrebbe solo conseguenze legate alla ridotta qualità di servizio relative ai contenuti ma anche potenziali conseguenze ben più importanti sulle funzionalità di autonomia a livello cockpit. Una soluzione con un’infrastruttura mista a più livelli multilayer permetterà di ridurre al minimo questi rischi.
La soluzione a tale esigenza è quindi quella di combinare le infrastrutture mobili terrestri esistenti e future con un’infrastruttura di trasmissione ibrida basata su IP che combini reti cellulari, torri terrestri e satelliti. Prevediamo qui un’infrastruttura multilayer con infrastrutture cellulari terrestri e di broadcasting che forniscono contenuti a dispositivi personali e veicoli in aree altamente popolate mentre il mercato veicolare nelle aree scoperte dall’infrastruttura terrestre a larga banda (ad esempio aree rurali ma anche marittime, aeronautiche, eccetera) sarebbe servito direttamente dal terrestre cellulare a banda più stretta e via satellite.
La disponibilità di un’infrastruttura di trasmissione multilayer sarà ulteriormente efficiente per fornire aggiornamenti software e file in generale a un gran numero di veicoli contemporaneamente sul 100 per cento di qualsiasi territorio ad un costo sostenibile. Quei veicoli potrebbero essere automobili ma anche autobus, treni e aeroplani.
La distribuzione di contenuti IP broadcast/multicast al 100 per cento di qualsiasi territorio, ricevibili con antenne compatte e auto-puntanti, darà accesso anche alla ricezione nomade nelle aree rurali e nei mercati in via di sviluppo aprendo una ulteriore area di sviluppo industriale al di là dei confini europei.
Il 5G e la produzione di contenuti
La disponibilità di reti 5G con bassa latenza e qualità del servizio garantita, ottenuta assegnando dinamicamente porzioni di rete protette (slice),, creerà una nuova serie di opportunità per la produzione e il contributo di contenuti audiovisivi.
La combinazione di banda su domanda combinato con un’infrastruttura di produzione basata su Cloud rivoluzionerà non solo la produzione audiovisiva professionale, ma aprirà nuovi mercati per la produzione e / o il contributo di contenuti semi-professionali e individuali.
L’esperienza condivisa della videoconferenza su larga scala unita all’accelerazione nella produzione audiovisiva a distanza, fortemente dimostrata durante la crisi Covid-19, annuncia la creazione di un nuovo mercato dove migliaia di professionisti saranno in grado di produrre in modo efficiente contenuti e sviluppare nuovi format. Queste nuove tecnologie probabilmente consentiranno lo sviluppo di nuovi servizi semi-professionali e l’estensione della banda su domanda fino al livello del consumatore.
Questi stessi prodotti e servizi saranno utilizzati anche in aree diverse dalla produzione di media a partire da applicazioni in ambito sanitario a supporto di applicazioni diverse come la telemedicina, la telechirurgia e la de-ospedalizzazione flessibile e su larga scala. Le reti basate su 5G in combinazione con la connettività in fibra rappresentano la nuova spina dorsale tra studi multimediali, sedi e uffici. I contributi satellitari (basati su sistemi geostazionari) ampiamente utilizzati per molti anni per i grandi eventi (dove la connettività diretta in fibra non era disponibile) potrebbero essere progressivamente sostituiti da soluzioni di contributo 5G una volta che sarà resa disponibile la banda su domanda a qualità garantita.
Conclusione
Solo se ci mettiamo insieme, costruendo concretamente, si può competere e crescere in un mercato globale. I fondi che saranno disponibili in Europa nei prossimi mesi ed anni per aiutare a rilanciare l’economia del vecchio continente rappresentano un’occasione unica per un cambio di paradigma e di velocità orientato all’innovazione e al costruire insieme. Siamo obbligati a farcela per noi e per le generazioni future. La dispersione delle risorse sarebbe un errore imperdonabile e probabilmente irrecuperabile, a noi innanzitutto l’obbligo di agire, ma anche di vigilare perché ciò non avvenga.
[1] EuroVox vedi anche https://tech.ebu.ch/eurovox
[2] Peach vedi anche https://peach.ebu.io/
[3] Vedi anche https://www.ebu.ch/news/2021/01/ten-public-service-broadcasters join-an-ebu-initiative-to-give-audiences-access-to-trusted-news-from-across-europe.
[4] Per maggiori informazioni cfr. www.5G-MAG.com