VINCITORI
“La centrale nucleare di Bushehr non ha subito danni o intrusioni ad opera del virus informatico Stuxnet“, ha tenuto a precisare Ramin Mehmanparast, portavoce del ministro degli Esteri della Repubblica Islamica dell’Iran. Anzi, approfittando dell’occasione, ha voluto anche sottolineare che: “Tale notizia, priva di fondamento, è frutto di propaganda occidentale, tesa a colpire la legittima politica energetica del paese“.
Durante il tradizionale briefing con la stampa del martedì, il portavoce del Governo di Teheran ha così smentito categoricamente ogni dubbio su un possibile attacco del supervirus informatico Stuxnet alla centrale atomica, come invece riportato dai principali organi di stampa internazionali nei giorni scorsi. “Nell’impianto di Bushehr – ha aggiunto Mehmanparast – tutte le attività stanno andando avanti secondo la tabella di marcia stabilita“.
Tutto bene allora? Non proprio. Il temuto Stuxnet, in realtà, ha già attecchito in terra iraniana e le stesse autorità hanno ammesso che, salvo il caso del sito nucleare, il paese è a tutti gli effetti sotto un attacco informatico, con oltre 30mila computer infetti. Teheran, hanno dichiarato più fonti, ha indicato come responsabili del cyber attacco i Paesi amici dell’America, affermando che il virus Stuxnet altro non è che un progetto criminale per compromettere il programma atomico nazionale.