In periodi di crisi il risparmio cresce, mentre calano i redditi e si tagliano i consumi. Di solito accade così e l’emergenza sanitaria legata alla pandemia di Covid-19 ha avuto un impatto notevole sul nostro sistema economico, con forti ricadute a livello delle famiglie e dei singoli.
L’Osservatorio sui consumi degli italiani
Secondo il Rapporto “Outlook Italia 2021” pubblicato oggi da Confcommercio e realizzato in collaborazione con il Censis, nel nostro Paese nell’ultimo anno c’è stato un crollo dei consumi (scesi di 1.811 euro pro capite) e un aumento del risparmio (+82 miliardi di euro nel 2020).
Il problema centrale è che gli italiani hanno compreso bene che non esistono formule magiche per uscire dalla crisi economica generata dalla pandemia e questo aumenta il senso di smarrimento e paura verso il futuro: “quasi metà delle famiglie (47,4%), ad esempio, non ha fatto programmi per le vacanze estive sia per mancanza di risorse economiche ma anche per la paura dei contagi che ancora alimenta una forte instabilità nelle scelte”.
Riguardo al turismo e alla ripartenza dei consumi in questo settore, c’è da considerare che il 20% degli italiani non andrà in vacanza quest’anno per motivi economici e anche per paura del contagio.
Rispetto ad un anno fa, le risorse economiche di cui dispongono le famiglie italiane sono diminuite nel 27,2% dei casi, rimaste uguali nel 61,4% dei casi e migliorate solo nell’11,3% dei casi.
I lavoratori autonomi, secondo l’indagine, sono stati i più colpiti dagli effetti economici della pandemia e la concentrazione delle perdite su questa categoria rallenterà notevolmente la ripresa.
La ripresa parte dai prodotti tecnologici, la casa e l’auto elettrica
Ripresa che passa per la capacità e l’intenzione di spesa dei consumatori italiani, che comunque continueranno a spendere in prodotti tecnologici (32,9%), seguiti dagli elettrodomestici e i mobili per la casa (31% della spesa), quindi la ristrutturazione degli edifici (28,2%), automobili (15,9% della spesa e la domanda principale è di auto elettriche) e nuove abitazioni (7,4%).
I driver di questa spesa sono certamente lo smart working, con la necessità di dotarsi di nuove device e connessioni internet di qualità ed affidabili, un ritrovato interesse per la vita domestica legato al lockdown, le ristrutturazioni con il Superbonus 110% e gli incentivi all’acquisto di una nuova automobile, soprattutto a motore elettrico (sia 100% batteria, sia ibrido).
Uno scenario che non cambia di molto rispetto al 2020: “Dall’inizio dell’emergenza Covid-19, dispositivi hardware (22,8%), abbonamenti a Pay Tv e piattaforme televisive in streaming (18,8%), installazione di connessioni Internet più veloci (18,7%) sono gli acquisti maggiormente “stimolati” e quasi il 18% delle famiglie ha modificato le abitudini alimentari cercando prodotti di maggiore qualità”, si legge nel commento ai dati.