Dividendo digitale: anche in Italia le prime sperimentazioni sui ‘white spaces’

di Alessandra Talarico |

La Regione Piemonte porta Wi-Pie in Val di Viù con una nuova sperimentazione che impiega le frequenze inutilizzate dello spettro televisivo per il trasporto di reti wireless a banda larga.

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Broadband

E’ iniziata, anche in Italia, la sperimentazione sui cosiddetti ‘White spaces‘, le frequenze liberate dai broadcaster dopo il passaggio al digitale terrestre, utilizzabili – come caldeggiato anche dalla Ue – per portare internet a banda larga in zone, come le aree montane, difficili da raggiungere con la rete e ridurre, quindi il divario digitale, che in Italia interessa circa il 12% della popolazione.

La Commissione europea ha fissato al 2013 il termine ultimo per la definizione di regole per l’uso efficiente delle frequenze libere. Intanto, il Politecnico di Torino e CSP hanno avviato la prima sperimentazione italiana sugli spazi bianchi,  grazie alla disponibilità di Rete Capri che ha concesso in uso una frequenza libera.

 

La sperimentazione, sostenuta anche dalla Regione Piemonte, attraverso il programma regionale di diffusione della banda larga Wi-Pie, si sta svolgendo nelle Valli di Lanzo, e in particolare in Val di Viù, dove è stato permesso al gruppo di ricerca di utilizzare una frequenza televisiva per fini diversi, ovvero per la connettività a banda larga.

La sperimentazione utilizza la frequenza con portante a 763MHz e larghezza di banda di 5MHz, interamente contenuta nel canale televisivo 57 (758-766MHz, con frequenza centrale di 762MHz), assegnata all’emittente Rete Capri che ne ha concesso l’uso.

 

Si tratta, hanno sottolineato i promotori della sperimentazione, di un progetto di estrema importanza, che porterà all’accelerazione della diffusione della banda larga grazie all’ubiquità dei ripetitori televisivi e alla disponibilità delle frequenze, permettendo di ridurre le distanze tra le zone rurali e le aree urbane.

 

“L’assenza di connettività a banda larga è una seria difficoltà per le imprese e per i cittadini, specialmente in quelle aree che per struttura del territorio risultano isolate, a rischio spopolamento e quindi inadatte allo sviluppo e al mantenimento di nuove iniziative economiche”, ha sottolineato l’Assessore allo Sviluppo Economico e all’Innovazione della Regione Piemonte, Massimo Giordano.

“In questo quadro – ha aggiunto – la sperimentazione di nuovi modelli di accesso alla banda larga, secondo la filosofia dei white spaces, apre opportunità importanti per offrire internet veloce anche nelle aree più remote del Piemonte, abbattendo costi e impatto ambientale, com’è del resto nelle prerogative di WI-PIE, il programma della Regione Piemonte per la diffusione della banda larga”.
 

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