PRIVACY: indagine AVG rivela che 23% neonati ha già un book fotografico su Internet

di Flavio Fabbri |

VINTI

Sempre più Internet e sempre più web 2.0 nelle nostre vite, addirittura anche in quella dei neonati secondo una ricerca di AVG Internet Security. Di loro, infatti, si trovano in rete, nei social network soprattutto, tantissime fotografie dei primi anni di vita, finanche le immagini pre-parto, quindi precedenti l’effettiva venuta al mondo dei bimbi.

Un comprensibile gesto di amore, da parte dei genitori e dei famigliari, che però non mette del tutto al riparo i più piccoli dalle insidie del web. Perché tutte queste foto, i tag inseriti, nome e cognome, data di nascita e tante altre informazioni che accompagnano questi book fotografici o video a misura di bebè, sono nient’altro che dati personali condivisi in pubblico. I criminali che vivono, come noi, la rete ne vanno a caccia e questo nostro modo di festeggiare la venuta al mondo di un figlio potrebbe essere una ghiotta occasione per molti malintenzionati di sottrarre indebitamente informazioni che sul mercato ‘nero’ hanno un valore molto elevato.

L’indagine ha coinvolto diversi Paesi nel mondo, tra cui USA, Canada, Francia, Germania, Italia e Spagna. Il che dimostra che è uso comune, ormai, pubblicare le foto dei piccoli appena nati su reti sociali o blog. Dai dati è emerso che il 23% dei bimbi ha delle foto che li ritraggono in fase di pre-parto, il 7% incredibilmente è già in possesso, nei primi due anni di vita, di un indirizzo di posta elettronica.

Il 70% delle mamme intervistate, inoltre, ha dichiarato di aver pubblicato i book fotografici del figlio appena nato su siti web per condividerle con amici e parenti, ma nessuno si è preoccupato di blindare i dati che accompagnavano tali immagini. Il mondo del digitale è affascinante, perché molto semplice e intuitivo, diretto e condivisibile con tutti, ma pieno di pericoli e i nuovi mercanti di identità sono uno di questi.
 

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