Tv: aumentano i rischi psicologici per i minori che passano troppe ore davanti a televisione e computer

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L'indagine condotta dalla rivista 'Pediatrics' su 1000 bambini ha evidenziato i possibili danni al benessere psicologico dei più piccoli.

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Bambini in rete

Più tempo si passa davanti a Tv o computer e più alto diventa il rischio di dovere affrontare difficoltà psicologiche e questo, in modo particolare, se ad essere ‘schermo-dipendenti’ sono i bambini.

 

Da uno studio pubblicato sulla rivista specializzata ‘Pediatrics’ e condotto su 1.000 bambini tra i 10 e gli 11 anni risulta, infatti, che il benessere psicologico dei più piccoli può subire mutamenti in negativo se le ore passate quotidianamente davanti a questi schermi diventano prolungati nel tempo. Il fenomeno è emerso da una serie di questionari in cui i soggetti presi in esame, e quindi i bambini, dovevano dare un punteggio a delle frasi come ‘mi sento infelice’ o ‘passo molto tempo da solo’. Il risultato è stato che gli stessi minori che passavano più tempo davanti allo schermo hanno mostrato le maggiori difficoltà, anche nel caso in cui erano impegnati in una buona attività fisica. “Limitare il tempo che i ragazzi passano davanti alla tv o al computer – hanno affermato gli esperti – è importante per garantire la loro salute futura”.

 

Bene computer, Tv e nuovi strumenti di comunicazione dunque, ma solo se nelle giuste dosi. D’altronde, delle ricadute che l’abuso di questi media può avere sui giovanissimi, anche in termini di cambiamenti radicali del comportamento, delle capacità di giudizio e dello sviluppo delle personalità dei bambini,si discute già da tempo e sul problema erano intervenuti anche gli esperti dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù.

Quest’ultimo addirittura, in collaborazione con il Comitato di applicazione del Codice di autoregolamentazione TV e minori, aveva evidenziato come se da una parte la televisione può essere uno strumento importante per arricchire l’apprendimento dei giovanissimi, dall’altro può causare non pochi disturbi se l’utilizzo avviene in modo indiscriminato e senza regole. 

“Molte ricerche scientifiche evidenziano i rischi ai quali i minori vanno incontro quando sono esposti per troppo tempo, spesso da soli, alla visione di trasmissioni e spettacoli che possono turbarli e influenzarli negativamente. E’ ampiamente dimostrato – era stato riportato in un comunicato – che un eccessivo utilizzo della tv, anche indipendentemente dal tipo di programma, riduce il tempo dedicato al movimento, alla creatività, alla relazione con coetanei e adulti, alla lettura e al gioco”. “Non di rado i bambini ‘subiscono’ messaggi, valori, modalità comunicative che, per età e situazione ambientale, possono influire in modo negativo sul loro sviluppo psico-fisico e determinare difficoltà nell’area dell’emotività difficilmente riconoscibili nell’immediato ed, in seguito, difficili da trattare. Dati statistici e casi clinici evidenziano come le famiglie siano poco attente a riconoscere i programmi più adatti all’età dei figli. Spesso sottovalutano i rischi ai quali sono esposti, non controllano le trasmissioni che i bambini vedono, non ne discutono con loro, consentendo a quanto trasmesso di influenzare sia le dinamiche di comunicazione presenti nella famiglia e sia gli stessi percorsi educativi”.

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